Vallo di Diano: festa della Repubblica
Sono state tante, anche nel Vallo di Diano, come per fortuna, in tutte Italia, le iniziative per festeggiare il 65° della Repubblica Italiana, costituitasi il 2 e il 3 giugno 1946 con un referendum istituzionale indetto a suffragio universale, con il quale gli italiani furono chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Il 54,3% degli elettori sceglie la repubblica, con un margine di appena 2 milioni di voti, decretando la fine della monarchia e l’esilio dei Savoia. Dopo 85 anni di regno sabaudo, con 12.718.641 voti contro 10.718.502, l’Italia divenne Repubblica. Il 18 Giugno venne eletta un’Assemblea Costituente, con il compito di eleggere il capo provvisorio ( per questo fu scelto il primo ministro Alcide de Gasperi che assunse le funzioni di Capo provvisorio) dello stato e scrivere la nuova carta costituzionale. Singolare e lodevole le iniziative; a Teggiano, ad esempio, per la prima volta si è tenuta la cerimonia del “Battesimo civico” dei neo-maggiorenni. A tutti i ragazzi /e che nel corso dell’anno 2011 compiranno 18 anni, è stata consegnata, da parte del Sindaco Michele Di Candia una copia della Costituzione Italiana; dopo l’alzabandiera delle nazioni, ad Atena Lucana, in piazza Vittorio Emanuele alle ore 18.30 si è tenuto l’incontro aperto alla cittadinanza dal titolo “Festa della repubblica. Ma l’iniziativa più particolare, forse, la meno istituzionale di tutte, si è tenuta a Sala Consilina, nel Comune Capofila del Vallo, alle ore 17,30, dove un gruppo di 35 persone, uomini, donne e anche 5 bambini (il più piccolo aveva 5 anni) capeggiati dal vulcanico barbiere salese Domenico Gorga, sfidando anche le intemperie di un clima invernale, hanno piantato una bandiera tricolore di 2×3 in cima allo sperone “Piescurussu”, l’enorme masso di roccia che domina Sala Consilina, ad un’altezza di 900 mt. Trentacinque eroi, come li definisce il più famoso barbiere, che hanno portato il tricolore affrontando non solo la pioggia ma anche un percorso impervio e tortuoso, per circa un’ora, ma vedere la bandiera sventolare è stata la gioia più grande. Cantare l’inno nazionale “Fratelli d’Italia ” in ricordo dei tanti giovani che hanno sacrificato la propria vita per la Libertà e che hanno assicurato una Patria comune dalle Alpi alla Sicilia ha reso quelle 35 persone orgogliose di essere italiane.