Capaccio: convegno sulla giustizia
Omicidio di Angelo Vassallo, Tribunale unico del Cilento, iniziative nelle scuole per diffondere la cultura della legalità a sud di Salerno e carenza di uomini e di tecnologie per estirpare la mala pianta della criminalità. Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, nel corso dell’incontro organizzato a Capaccio ieri sera dalla Banca di Credito Cooperativo di Aquara per presentare il libro di Donatella Gallone “Per amore delle bionde”, non ha nascosto le difficoltà di chi amministra la giustizia in 51 comuni a sud di Salerno. “Ad inizio settimana è terminata l’ispezione del Ministero presso il nostro tribunale a Vallo della Lucania. – ha rivelato la Garzo – Gli ispettori si sono detti soddisfatti, tranne per il fatto che diversi procedimenti giudiziari sono terminati per prescrizione. Ho dovuto far notare loro che non è colpa di chi opera nel palazzo di Giustizia di Vallo se manca il personale e non tutti i fascicoli possono essere trattati. Su 11 giudici in organico sono solo 5 quelli effettivamente in attività e due di questi possono essere utilizzati solo per l’espletamento di procedimenti relativi a cause civili in quanto nominati da poco. Senza contare che nessuno ha partecipato al bando per due giudici applicati a Vallo della Lucania”. E la Garzo funge anche da giudice monocratico, occupandosi di separazioni coniugali come di abusi edilizi: altrimenti non pochi procedimenti resterebbero inevasi. Così lo stesso presidente del Tribunale di Vallo della Lucania ha rilanciato il progetto di un Tribunale unico del Cilento: “Al di là di ogni forma di campanilismo ritengo che l’amministrazione della giustizia in una unica struttura tra Vallo della Lucania e Sala Consilina abbrevierebbe i tempi di attesa del giudizio finale e favorirebbe una maggiore attenzione da parte degli organismi centrali a cui senza risultato entrambi i responsabili dei Tribunali chiedono risorse onde affrontare al meglio le criticità legate oltre che ai pochi mezzi disponibili anche a tutto il personale costretto a sobbarcarsi carichi di lavoro non indifferenti. Mi rendo conto che si tratta di un processo lungo ed irto di difficoltà, ma affrontare il tema può essere utile a trovare soluzioni necessarie oltre che, nel caso, diverse da quella di un Tribunale unico del Cilento”. Anche per questo la Garzo crede nelle attività di sensibilizzazione sul territorio: “Nel corso dell’anno scolastico appena giunto al termine abbiamo interagito con gli studenti degli istituti superiori di Agropoli e di Vallo della Lucania oltre che con quelli di molte scuole medie. Perché dai giovani occorre partire per determinare comunità diverse e sicure. E sotto questo aspetto credo che il Cilento rappresenti un terreno fertile”. Ottimismo che sfocia in una sensazione offerta alla riflessione degli intervenuti all’iniziativa voluta dal direttore generale della Bcc di Aquara, Antonio Marino, e moderata dal giornalista Alfredo Boccia:”Non credo che l’omicidio del sindaco di Acciaroli possa essere legato alla malavita organizzata. La camorra si comporta diversamente e questo efferato gesto è diverso da quelli di matrice camorristica. Non ho elementi certi per affermare questo, non essendo in possesso degli elementi riguardanti l’inchiesta in corso, ma credo che sia questa l’analisi corretta. Sempre a tal proposito, come opinione personale, credo che se l’inchiesta fosse rimasta in loco e fosse stata condotta da chi opera quotidianamente sul territorio, con ogni probabilità ora sarebbe stato acquisito qualche elemento in più. Soprattutto qualcuno che sa qualcosa, perché qualcuno che conosce fatti in merito all’omicidio di Angelo Vassallo c’è, avrebbe, forse, collaborato”.