La pillola del giorno dopo tra i banchi di scuola
La pillola del giorno dopo, tra le teen ager in Gran Bretagna. Il progetto, partito mesi fa, sta coinvolgendo diverse scuole. Con un sms, le allieve possono richiedere il farmaco. Dagli 11 ai 13 anni, direttamente all’infermeria della scuolao ad un numero verde. Importante, la tempestività. Nel caso i rapporti fossero non protetti. Dilaga la polemica. L’accelerata, dal giovane Alfie Patten, tredicenne papà, con la sua giovane Chantelle. Lei, che aveva dimenticato la pillola! Una valanga di preoccupazioni falcia il nostro Paese. Constatando come si giunga a liceizzare la sessualità a tutto campo. Ed s reggere le conseguenze, con un rimedio abortivo. Che laicamente non viene interpretato tale, in quanto impedisce l’ovulazione. La Chiesa, dice la sua. In ogni caso, ogni atto che anche intenzionalmente si chiude alla vita, è da considerarsi abortivo. Non è tanto, quindi, la quantità delle ore, a stabilire se dopo 72 o nel lasso dei 5 giorni, si sia consumato il diniego alla vita. In altri Paesi, come negli Usa, addiritturala pillola tra i farmaci da banco. No problem anche in Francia, laddove, prescrivibile. L’accelerata inglese, addirittura bypassa l’informazione ai genitori dei minori. In maniera avanguardista. Troppo, decisamente. Perfino in Spagna, occorre che tale farmaco segua il doveroso iter prescrittivo. Tale liceizzazione, rischia di tramutarsi in una vera e propria corsa alla facilità di alcune pratiche sessuali, alle quali ancora tanti adolescenti guardano interrogativi. Il mondo adulto, di solito alle loro spalle, relegato a guardare, ignorando cosa avvenga tra i banchi di scuola. Formazione anche questa? Probabilmente, a breve, ci si renderà conto che anche la pillola del giorno dopo, per delle donne in erba, richiede consapevolezza e maturità. Controllando anche la propria salute, che non può essere bombardata da pillole, usa e consuma! Per cui, si dovranno adottare le dovute precauzioni d’uso. E far comprendere anche la valenza della sessualità. Che la scuola deve trasmettere come valore e non come avvio alla pratica abortiva. Noi, che viviamo all’ombra ancora del bel Paese, al momento ci fermiamo ad amplificare la cronaca lontana. Ed a guardarla con attenzione, affinchè la prescrizione del sanitario attualmente, non finisca per essere cestinata.
Cara Rita, la scienza e la tecnica fanno progressi(?)così rapidi che è divenato difficile per chiunque distinguere il bene dal male. Chi è cristiano ha la sua morale e il suo vademecum, ma chi non lo è? La sacralità della vita è un valore, ma solo per chi crede nell’Assoluto. Se io non fossi credente, sarei capace di commettere qualunque scelleratezza. E se fossi convinto che quella dell’uomo non è l’immagine di Dio, forse riuscirei anche ad uccidere.