Eboli: Carabinieri, arresti per estorsione
Dopo estenuanti investigazioni iniziate alcuni giorni or sono, i Carabinieri della Compagnia di Eboli diretti dal Cap. Alessandro Cisternino hanno arrestato, nel corso della nottata, per estorsione in concorso, madre e figlio di nazionalità ucraina: T.M. 50enne e G.M.28enne entrambi residenti a Eboli. I fatti: la vittima del reato, un cittadino di nazionalità russa 25enne, dopo essere regolarmente giunto in Italia, prende contatti con T.M. affinchè quest’ultima si interessi per trovargli un lavoro. Effettivamente la coppia mette il denunciante nelle condizioni di fornirgli prestazioni lavorative come giardiniere, guardiano notturno e muratore, facendosi però consegnare il passaporto al fine di custodirlo in luogo sicuro. Con il passar del tempo la vittima inizia a lamentare l’assenza di una paga nonché il fatto di mangiare poco e male e pertanto decide di chiedere in restituzione il passaporto. Per tutta risposta viene dapprima umiliato e successivamente picchiato tanto da ricorrere alle cure dei sanitari. La coppia a questo punto rappresenta alla vittima che dovrà sborsare la somma di 300 euro per ottenere in cambio la restituzione del documento. Viene quindi fissato, per il 1^ luglio un appuntamento nella zona centrale di Eboli all’interno di un esercizio pubblico, ove si presenta appunto il denunciante seguito a debita distanza dai militari in borghese del Nucleo Operativo e della Stazione di Eboli comandati dal Ten. Francesco Manna. I malviventi non tardano a farsi vivi e una volta arrivati prendono contatti con la vittima che dopo varie richieste consegna il denaro per ottenere in cambio il passaporto. A questo punto, scatta la trappola tesa dai carabinieri, che, dopo aver circondato l’intera area, riescono a bloccare i due, prima che possano fuggire, arrestandoli. Recuperato il passaporto ed il denaro e restituiti alla vittima. Per i due si sono invece aperte le porte del carcere.I Carabinieri della Compagnia di Eboli, al termine di articolate e complesse indagini, hanno dato finalmente un nome agli autori degli innumerevoli reati commessi nella piana del sele negli ultimi 5 anni e che erano diventati l’incubo di imprenditori ed aziende agricole. Alle prime luci dell’alba, ad Eboli, sono stati arrestati tre uomini, due italiani ed un marocchino, in esecuzione dell’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura cittadina diretta dal Dr. Franco Roberti. Il robusto quadro accusatorio raccolto dai Carabinieri durante le investigazioni, pienamente condiviso dalla magistratura inquirente, ha consentito di contestare agli odierni arrestati una serie di delitti, perpetrati a partire dal 2006, tra i quali quello di associazione a delinquere, estorsione, ricettazione e furto aggravato. I malviventi. A.N. 28ebolitano con trascorsi giudiziari di tutto rispetto, G.W. 34enne di Eboli, anch’egli con precedenti penali e il 27enne marocchino Z. S., avevano creato una vera e propria organizzazione criminale, composta da altri complici, al momento a piede libero, dedita alla perpetrazione di furti ed estorsioni mediante espressioni minacciose esplicitanti la propria appartenenza a consorterie camorristiche espressamente affermando che si rendeva necessario un contributo per assistere “i detenuti attualmente in carcere” ripetutamente intimavano alle persone offese di essere in grado di assicurare la “protezione” delle rispettive aziende agricole costringendo, così, diversi imprenditori della valle del sele al pagamento di somme di danaro come riscatto per la restituzione di trattori agricoli in precedenza oggetto di furto e a promettere il pagamento di ulteriori utilità economiche (gasolio e mezzi agricoli) per nuove forme di “protezione”.In sostanza il modus operandi era quello di saccheggiare le aziende notte tempo e di chiedere poi un compenso economico alle vittime per la restituzione della refurtiva. Ma non è finita, i malfattori, nel corso del tempo avevano esteso le loro mira su altri territori della provincia avvalendosi delle stesse tecniche avevano colpito in altre località (Salerno, Pontecagnano, Battipaglia, Ascea….) ove veniva asportata refurtiva varia (ciclomotori, mezzi agricoli, anfore ect.). Tale tecnica criminale non è però sfuggita ai Carabinieri che hanno intensificato i controlli e a seguito delle denunce dei cittadini e alla loro collaborazione, hanno avviato scrupolose indagini sotto la direzione della Distrettuale Antimafia di Salerno che hanno consentito di smascherare i malviventi e assicurarli alla giustizia. Gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Salerno le indagini proseguono insistenti per delineare le responsabilità di complici e fiancheggiatori.