“Orizzonti di Mezzanotte” di Ingenito 47° 26 agosto 2011, giorni-16

             Dal Capitolo 4  L’ immersione Parte prima 11 agosto 2003  – h. 11.30 – Ospitalità-La signora Erminia era rimasta profondamente colpita da quel suo nuovo ospite, un personaggio davvero eccezionale. Benché di aspetto gradevolissimo e persona di gran classe, conduceva una vita appartata, senza frequentare nessuno. Gentile con tutti, ma geloso della propria intimità.  Forse soltanto timido, pensò, e pauroso dell’acqua di mare, atteso che trascorreva lunghe ore disteso sulle comode poltrone del bagnasciuga in roccia, senza mai tuffarsi nelle acque limpide e fresche a pochi metri soltanto da lui. In compenso leggeva moltissimo e scriveva. Prendeva appunti ovunque egli fosse, spunti, certamente, per le sue poesie.— Che uomo straordinario! — continuò a pensare Erminia.Quella mattina la proprietaria dell’albergo scese in spiaggia di proposito e, avvicinandosi all’ospite, gli chiese: — Signor Fernandez, vedo che Lei non si tuffa mai in mare. Posso esserLe di aiuto? Gradirebbe farsi un giro della costa con il motoscafo dell’albergo? È soddisfatto del trattamento riservatoLe, della nostra cucina ad esempio? Il messicano si rallegrò per le premure della donna. E ci tenne subito a rassicurarla.— Oh, nessun problema, signora. Mi creda. — disse con tono serafico. — Qui si sta benissimo. Sto diventando nero come il carbone ed è la cosa che più mi piace. La cucina è squisita, stia tranquilla. Si sollevò dal confortevole materassino collocato sulla sdraio bianca in plastica e, avvicinandosi alla donna, aggiunse a voce ancora più bassa:— Per quanto riguarda i bagni in mare ha ragione. Non credo che mi tufferò per tutta la durata della vacanza. Purtroppo, come vede, qui, all’altezza della tempia destra, — soggiunse, lisciandosi quella parte del capo — c’è una grossa chiazza bianca tra i miei capelli. È una brutta alopecia, che mi perseguita da diversi mesi e che non riesce a guarire. Si vede poco perché, lo confesso, ricorro a un trucco femminile. Uso il mascara, ma non lo dica a nessuno, La prego! — esclamò, ostentando un imbarazzo sincero. Poi proseguì:— Il mio medico è convinto che si tratti di stress per i grossi impegni avuti, soprattutto durante la mia lunga attività di governo. Se mi bagno, la chiazza si schiarisce ancora di più e la cosa mi darebbe francamente fastidio. Esteticamente parlando, non sarebbe un bello spettacolo qui, in mezzo a tanti ospiti così importanti!— Ma non si preoccupi, non si preoccupi! — esclamò Erminia con istintiva spontaneità. — Si vede proprio che Lei non se ne intende molto di trucchi femminili! Ma quale tipo di mascara usa? Cosa mette nei capelli? Heriberto, così si chiamava l’ospite di nome, avvertì un certo disagio. Anche la padrona dell’albergo lo notò. Ma la domanda era stata ormai posta. E, nel clima confidenziale che si era stabilito, non apparve, dopo tutto, così indiscreta. Non rimaneva, quindi, che attendersi la risposta.— In verità, con il parere favorevole del mio medico curante, sto seguendo la terapia di un famoso specialista italiano, romano per l’esattezza. Nel corso della giornata, e in orari differenziati ovviamente, effettuo vari tipi di applicazioni: lozioni di Tricodin, Proteatrix, Kevis, Tricodiale e Trisan plus. Spero, quindi, di risolvere il problema, anche se per ora è troppo presto 47. 525— Sì, va bene. — insistette Erminia. — Ma, dal punto di vista estetico, quale mascara usa esattamente?— Non ricordo la marca. Certamente una di qualità!— Guardi! — lo interruppe la donna, felice di potersi rendere utile. — Lei deve usare un mascara a prova d’acqua, water-proof per l’appunto. Così può fare tranquillamente il bagno, anche in acqua salata!Si sarebbe attesa una risposta allegra e incuriosita sul prodotto suggerito. Invece, il messicano rimase lì per lì perplesso, visibilmente seccato per quelle eccessive, indesiderate premure. I suoi occhi grigi trasmisero lampi gelidi e tenebrosi, come accadeva quando qualcosa gli era sgradita.Sebbene non lo conoscesse, Erminia avvertì di netto la spiacevole sensazione. Con un pretesto lo salutò, allontanandosi verso l’ascensore ai piedi della roccia. La coppia di giovani clienti all’altro capo della piscina rispetto a loro aveva il capo coperto da due enormi cappelli di paglia calati sul viso.  Ma, pur non ascoltando, non perse di vista neppure per un istante il colloquio tra il messicano e la dinamica proprietaria dell’albergo. Erano giunti il giorno prima e trovato alloggio, nonostante il tutto pieno da mesi. (…)