Riti e consuetudini Bandjoun (Camerun): il Tsekè

Padre Oliviero Ferro

In certe società africane, a una certa età, ogni giovane o ragazza deve subire il rito di iniziazione che gli permette di “camminare” con quelli della sua età o con i più grandi. E’ così che in queste società, malgrado l’età, lo stato sociale o la ricchezza dell’individuo, esiste un nome denigratorio per definire colui che non ha subito questo rito. A Bandjoun, le parole pfo nkem e pfo kè designano tutti quelli che non hanno potuto o non hanno ancora organizzato le cerimonie del loro Nkem o del loro Tsekè. Così  a Baleng(altra tribù), qualunque sia la vostra età e il vostro rango sociale,voi siete chiamato lamtchou, fino a quando non avete subito il rito dello Ngnangnang (rito di iniziazione). Il Tsekè a Bandjoun,anche se non è proprio un rito, può essere assimilato a queste cerimonie che permettono a un membro della società di cambiare di stato sociale. La prima tappa di questa cerimonia è il Nkem. All’inizio il Nkem è l’antica forma del cesto. Parlando di Tse Nkem, si assimila allora questa prima tappa a questo cesto che bisognava riempire di viveri per provare alla società la propria forza e il proprio valore. La cerimonia dello Nkem consiste nel preparare dei sacchi di arachide o dei barili(botti) di olio di palma (la quantità varia secondo le famiglie) che si distribuisce ai membri della famiglia durante la medesima cerimonia. La donna, il cui figlio è all’onore, prende gli Msap (frutto della raccolta in natura di una cooperativa di donne,una tontine in natura) in questa occasione, se non è stato fatto il giorno stesso della cerimonia. Quel giorno, si prepara del cuscus, della salsa gialla(nkui), delle polpette di pistacchio accompagnate da legumi, da ignami e altri cibi speciali. Tutti i sacchi di arachidi sono allora disposti davanti ai fratelli e alla sorelle di colui che chiede(il postulante) e, uno tra di loro, riconosciuto per la sua imparzialità, si incarica della distribuzione. Tutti quelli che non hanno ancora organizzato questa cerimonia, sono ignorati,anche se sono presenti, vengono chiamati pfo nkem, cioè:che sono incapaci di organizzare le cerimonie del loro Nkem. Invece, tutti quelli che sono assenti, ma che fanno parte dei membri della famiglia che organizza questa cerimonia, ricevono la loro parte di questi viveri, malgrado la lontananza del loro luogo di residenza. In certe concessioni(luogo dove ci sono diverse case della famiglia,diciamo un miniquartiere familiare), tutti i bambini di bassa età lo ricevono anche loro, perché sono considerati come dei potenziali organizzatori di questa cerimonia. Notiamo che la cerimonia del Nkem come quello dello Tsekè è strettamente familiare e non riguarda che la famiglia paterna e che solo i ragazzi maschi la organizzano, ma ne approfittano tutti i membri della famiglia paterna (ragazze e ragazzi).   Per il fatto che queste cerimonie si organizzano generalmente quando i ragazzi interessati sono ancora giovani (da 3 a 15 anni), tutta la preparazione è fatta dalle loro madri che,con questo gesto, provano che esse sanno anche “tenere bene la zappa”. Quando avete finito con il vostro Nkem, voi cominciate a preparare il vostro Tsekè, perché nessuno può organizzare il suo Tsekè, se non ha prima organizzato il suo Nkem. Sul piano finanziario il Tsekè costa più caro che lo Nkem,perché si progredisce verso la maturità. Per questa seconda tappa ,si comincia a condividere il sale, della misura di Fegouè Tèdjom(nome di un celebre venditore di sale che aveva delle grandi misure di sale) a tutti gli uomini che occupano uno sgabello nella concessione(persone importanti). Lo si può anche fare il giorno della cerimonia,se non si è potuto farlo prima. Il giorno della cerimonia si prepara dell’olio di palma, del sale per le donne della concessione e molto cibo: un grosso mortaio di taro (tubercolo,ricco di amido) con della salsa gialla è obbligatorio. Come per il Nkem,uno dei figli  della concessione riconosciuto per la sua imparzialità si incarica della distribuzione dell’olio e del cibo ai suoi fratelli e sorelle. Le donne si incaricano della condivisione del sale. Evidentemente tutti i figli maggiori della concessione che non hanno ancora organizzato questa cerimonia sono ignorati,anche se sono presenti, ciò per spingerli a pensare all’organizzazione del loro Tsekè. Dopo il Nkem e lo Tsekè, la cerimonia che seguirà è l’occupazione dello sgabello nella concessione,prima di intravvedere un posto in una società segreta della chefferie(territorio dove comanda un capo tradizionale). Purtroppo questa regola viene ormai violata da quelli che vogliono in fretta farsi notare a livello del villaggio.