Cava de’ Tirreni: Galdi sulla messa in vendita del complesso San Giovanni

“La vendita del complesso monumentale di San Giovanni risponde a svariate esigenze. Certamente la prima è quella di valorizzare un immobile che si trova al centro di Cava e che potrà dare grandi opportunità dal punto di vista occupazionale ed anche elevare qualitativamente le presenze turistiche in città soprattutto se si considera che da Piano regolatore l’immobile ha una destinazione vincolata ad albergo. È indubbio che avrà anche un effetto benefico sul bilancio se si considera che la base d’asta della vendita di San Giovanni e del complesso ex ECA si aggira intorno ai 12 milioni di euro, i quali serviranno per far fronte all’abbattimento dell’indebitamento del Comune che come sindaco ho già trovato superiore ai 20 milioni di euro. Il debito del Comune è stato incrementato per l’acquisto della Co.fi.ma per soli 3 milioni e mezzo di euro, più spese contrattuali, somma irrisoria se paragonata ai 16 milioni di euro della valutazione che il perito del Tribunale aveva dato di quell’area. Per cui insistere che il dissesto economico del Comune, che tra l’altro non c’è, dipenda dall’acquisto della Co.fi.ma è cattiva informazione e cattiva politica. La vendita del complesso San Giovanni servirà per far fronte, invece, a debitoria pregressa per oltre 20 milioni di euro, a cui il solo Gravagnuolo ha contribuito per oltre sette milioni di euro. Il sindaco è stato eletto per amministrare la città: ho il dovere di farlo in scienza e coscienza e sono profondamente persuaso della necessità e dell’opportunità di questa scelta”.