Robot, per ridurre la manodopera!
Al passo con le macchine. In cordata con i robot. Per snellire e velocizzare la produzione, dimezzare i costi, rabberciare i tempi. La Foxccon, la più grande azienda produttrice di componenti elettroniche del mondo, ha deciso d’impiegare, entro il triennio imminente, 300.000 robot nelle sue fabbriche cinesi. Il numero, da una previsione statistica, su quelle che prevede debbano esser le unità lavorative, per la produzione. Una decisiva spinta all’ automazione, tra le imprese basate in Cina ed un segnale che, il costo del lavoro, non più inferiore a quello del capitale. Lo scorso anno, l’azienda, in sella all’attenzione mondiale, per una serie di suicidi degli operai, reclusi nei quartieri-ghetto costruiti dalla compagnia, sottoposti a turni di lavoro massacranti, con una media di 100 ore di straordinario mensili. Ai suicidi seguirono agitazioni nelle fabbriche multinazionali nel sud del Paese, che portarono ad un incremento medio dei salari di almeno il 20%. Attualmente, nell’azienda, 100.000 operai, prevalentemente giovani immigrati dalle zone più povere della Cina. Secondo previsioni, nei prossimi mesi, 300.000 unità. Nell’ottica d’una politica espansionistica aziendale, la dirigenza prevede di triplicare a breve il numero delle leve, accelerando i ritmi produttivi, grazie ad automi, incapaci di subire stress e di risentire degl’incalzanti metodi lavorativi.
Le aziende di tutto il mondo dovrebbero secondo me, fare un bel passo indietro, cercando nei menadri della memoria di ricordare che i tempi saranno pure moderni, ma il lavoro deve essere fatto dall’uomo. Certo il robot è un ottimo accellerante, in termini puramente pratici, ma parte fondamentale e integrante delle aziende sono e resteranno sempre gli esseri umani.
Ma forse oggi si è molto più impegnati a fare i conti e a far tagli
in termini di risorse umane.
Tempi Moderni, direbbe Charlie Chaplin,
che nel suo geniale personaggio CHARLOT, tentava di mantenersi al passo con la catena di montaggio…