Incontriamoci in chat

Giovanni Trombetta

Appuntamenti virtuali, costruiti in realtà fittizie. Sembra quasi essere diventata una malsana abitudine quella di internet. E cosi, oltre al marketing, alle offerte di lavoro e al compro e vendo, c’e’ anche l’incontro o pseudo tale. Quel che dovrebbe avvenire in un parco o, in piazza oggi avviene on web. È cosi che oggi ci si incontra. Si scambiano righe in un italiano che non fa tanto onore a padre Dante. Qualcuno potrebbe definirli tranquillamente rapporti sociali, ma per fortuna c’e’ ancora chi crede alla calda stretta di mano. L’epoca della tecnologia colorata in ogni suo lato dall’informatica, nel tempo ha reso possibili comunicazioni dai poli all’equatore, ma qualche piccolo pezzo del puzzle è inevitabilmente rimasto indietro. Col tempo i rapporti sociali, vanno sempre più assumendo aspetti secondari, visto che ci si può parlare in termini digitali e perché no, per i più esigenti anche vedersi. Si combinano di fatto appuntamenti del tipo: oggi mi connetto, tu ci sei? E cosi… via! Da dietro ad uno schermo  si digitano pensieri volanti, impastati di parole rattoppate. Esistono miriadi di luoghi che, per non sentirci a disagio nei confronti del progresso, o linguaggio di rete, chiameremo chat. Di tutti i tipi e per tutti i gusti. Alcune create attorno al mondo dei giovani, altre, ad un mondo che non citeremo per ovvie ragioni. Comunicazione, informazione, incontri. Le emozioni lasciano il posto ai tasti, gli occhi si concentrano sulla webcam; speriamo solo che in questa foschia, si capisca ciò che il saggio Dante voleva dire quando in senno suo affermò: Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. Non dimentichiamone i profumi.        

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