Chiusura di Rota in Festival
Si è appena conclusa la terza edizione del “Rota in Festival”, festival delle nuove drammaturgie dei gruppi teatrali emergenti, e come accade alla fine delle esperienze più importanti è tempo di bilanci.Anche quest’anno, gli organizzatori si ritengono soddisfatti per la buona riuscita del Festival che, oltre ad avere un sempre più vasto consenso di pubblico, continua a riscuotere successo in tutta Italia, viste le numerose richieste di partecipazione pervenute agli organizzatori da tutte le parti del Paese, facendo sì che la città di Mercato S. Severino diventi un polo d’attrazione per tutti giovani talenti presenti a livello nazionale. Uno degli scopi principali de “Rota in Festival” è proprio dare spazio alle giovani compagnie emergenti che purtroppo oggigiorno hanno sempre più difficoltà a trovare luoghi in cui poter rappresentare le proprie creazioni, idee ed ispirazioni. Sono quattro le compagnie selezionate, dopo un attento lavoro,che hanno partecipato con entusiasmo a questa edizione, tutte valide, competenti e piene di entusiasmo. Tutte piene di passione per il teatro e ansiose di condividerla con chi come loro crede in un’idea e con un pubblico smanioso di conoscere nuovi modi di rappresentare. Ognuna ha apportato una diversa sfumatura al Festival che è arrivato verso la serata finale, Domenica 30 Novembre, che ha visto tra i protagonisti gli stessi organizzatori impegnati a portare in scena lo spettacolo “Il sogno di Edgar” da “L’ antologia di Spoon river” di Edgar Lee Masters, scritto e diretto da Marina Ceruso e Marco Elia, giovani membri della compagnia sanseverinese. Lo spettacolo, che si è svolto in occasione della serata di premiazione, rispecchia l’idea del “Rota in Festival” giovani autori che con una giovane compagnia propongono un lavoro, valido, suggestivo ed emozionante.Dopo mesi di prove intense, i giovani registi sono riusciti ad evocare, anche grazie all’utilizzo di musiche suggestive, l’atmosfera suggerita dal testo. Il bilancio, quindi, non può che essere positivo poiché ancora una volta la passione, la creatività e il talento hanno dato vita a un’esperienza positiva che ha generato non solo un confronto tra giovani provenienti da diverse realtà che hanno in comune la passione per il teatro ma anche un nuovo approccio del pubblico al teatro.