Cava de’ Tirreni: le sessualita’ disobbedienti,un libro ..”scomodo”

Antonio Di Giovanni

Una nuova “provocazione” ,questa volta letteraria,da parte dell’Associazione FRIDA.Si presentera’, infatti,sabato 1 ottobre alle ore 18,00 presso al  Sala di Rappresentanza del Comune di Cava dè Tirreni, il libro di Gianfranco Meneo “Transgender. Le sessualità disobbedienti” con il patrocinio dell’Arcigay e dell’Associazione ALI . Interverranno,oltre all’autore, la dr. Martina Castellana Presidente Commissione Pari opportunità della Provincia di Salerno,nonché Responsabile Consultorio DIG-ASL Salerno,il dr. Francesco Napoli,responsabile Salute e progetti ARCIGay-ASL Salerno –Consultorio DIG,l’avv.Morena Rampolla esperta di Diritto pubblico e discriminazioni e la Presidente di FRIDA Alfonsina de Filippis. I testi saranno letti da Raffaele Santoro,e le musiche originali, che accompagneranno la presentazione e la lettura di alcuni brani ,sono di Enzo Manuel Siani.Moderatore dell’incontro il giornalista  Antonio Di Giovanni –Presidente Assogiornalisti “Lucio Barone” “Il libro “Transgender. Le sessualità disobbedienti” utilizza la metafora del viaggio per raccontare i mutamenti del corpo, le istanze che su di esso modificano-dichiara Gianfranco Mineo- desideri di riconoscimento e riscatto ma un corpo che è anche motivo di allontanamento, misconoscimento nonché strumento per permettere a un certo giornalismo di abbattere nemici, creare status, addomesticare coscienze labili che, ignorando i loro diritti, non comprendono di aver ampliato la schiera dei loro doveri. Il tema dominante si può riassumere in un interrogativo: l’eterosessualità, intesa come fattore naturale, può ancora condizionare l’esistenza nella società postmoderna?  Il testo cerca di rispondere a questi interrogativi compiendo il viaggio prima anticipato partendo da un’esperienza diretta: l’intervista a Luana, transgender, pugliese, leccese, che racconta il suo percorso di transizione MtF (da maschio a femmina).  Successivamente si cerca di raccogliere una serie di testimonianze, racconti, d’intrecciare una carta d’identità di gay, lesbiche, transgender e transessuali Non manca in quest’analisi del corpo un doveroso riferimento alle istanze del femminismo, al pensiero della differenza, punto fondamentale da cui tutte le rivendicazioni hanno preso forma.  Si è tentato-conclude l’autore- di creare un filo conduttore che giungesse a tutti, ma soprattutto al lettore più distratto, colui che cerca di non addentrarsi in determinate questioni.” Ma a Cava Frida come lavora? Lo abbiamo chiesto al Presidente Alfonsina de Filippis:”  Più di una persona ci ha chiesto come abbiamo organizzato il nostro lavoro, come procediamo e quali sono le difficoltà che siamo costretti ad affrontare in un Paese dove gli sportelli ed i Centri Antiviolenza chiudono per mancanza di fondi. E’ giusto che io, in qualità di Presidente, dia qualche risposta. Siamo volontari e non abbiamo introiti e possiamo contare solo sull’aiuto della gente che incontriamo alle nostre manifestazioni e ai gazebi informativi. Non rischiamo di chiudere perchè, in realtà, non abbiamo ancora una sede! Riusciamo però, comunque, a svolgere la nostra attività. Stiamo continuando a distribuire il nostro questionario sulla violenza e a registrarne i dati. Da una prima analisi dei dati raccolti emerge che il 60% delle donne CAVESI ha subito o ancora subisce violenza fisica e/o psicologica. Il dato è allarmante! Chiedono il nostro aiuto donne di tutta la Regione e, per qualcuna, è stato necessario procurare un alloggio di sicurezza. La nostra forza sta nel poter contare su uno staff di professionisti( legali, assistenti sociali, ginecologi, medici, neurologi,psicologi….) in grado di far fronte a qualsiasi emergenza.La prima fase, quella dell’accoglienza, è a cura degli operatori che stilano una prima relazione e trasmettono i dati al legale e, se occorre, allo psicologo o ad un sindacalista ( eventuale caso di mobbing). Ogni passaggio e incontro viene annotato in un fascicolo anonimo ( riconoscibile solo con un codice).”