L’angolo del cuore con Francesco Terrone: “Napoli”
In tutte le composizioni di Francesco Terrone si nota capacità espressiva mediante buona impostazione poetica, rivelando originalità e profondo sentire nella ricerca della verità poetica, che si trova solo nel mondo dei sogni più che nella realtà, assolutamente effimera e superificiale. Le liriche sono dirette a persone capaci di penetrare il suo pensiero per percepire le emozioni. I versi sono caratterizzati dalla scelta delle parole e dei continui ritorni delle parole stesse, quasi a voler dimostrare che esiste unione tra essere ed effusione lirica. E’ una raccolta intimistica in cui il poeta ci narra di sè, ci presenta il suo sguardo nel mondo attio a rilevare l’essenza delle persone e delle icone del mondo. Leggendo i versi si rimane intimamente colpiti dall’intensa espressione poetica che anima le liriche, un profondo senso di malinconia pervade la silloge.
Paola Gatto
Napoli
Napoli, città unica,/Inimitabile nel calore, nella umanità,/ nella bellezza,/ città dell’apparenza, forte ed austera,/ nella realtà/ debole e beffata/ dal destino/ e da un mondo falso./ Orfana di una identità/ nascosta e gloriosa,/ umiliata e matrigna,/ resa violenta e senza scrupoli,/ verso il sangue del suo sangue,/ carne della sua carne:/ mamma sterile ed incapace di allevare/ e dare futuro sicuro ai propri figli;/ figli di nessuno,/ bravi; solamente a mendicare per il mondo/ pane e futuro amaro,/ giullari di un mondo senza scrupoli,/ capaci di far solo ridere e piangere./ Eri capitale dell’arte e della cultura,/ beni, derubati da pensiero incantatore e falso/ in nome di un’unità di popolo,/ ed amaro calice italico;/ che ha fortificato i forti,/ umiliato e distrutto i già deboli./ Città dai mille colori e mille volti,/ reagisci con il tuo fantasioso ed estroso popolo/ non chiedere, sii consapevole della tua forza,/ ritorna ad essere città simbolo/ motore di progresso e vita./ Come figlio al capezzale di mamma sofferente,/ ti chiedo:/ Rinasci Napoli…/il mondo senza te è meno mondo?/
Francesco Terrone da “Il linguaggio delle stelle”