Riceviamo e Pubblichiamo: “E’ tempo di dare inizio a una nuova Libia, una Libia unita”
E ancora: ” La Libia guarda al futuro”, così come “Inizia una nuova era democratica”. Queste le frasi che abbiamo sentito ripetere e che, se corrispondessero alla verità, potrebbero anche suonare a noi gente comune e cattolici convinti, come un cambiamento radicale e pieno di positività in un area nevralgica del Mediterraneo. Ma sappiamo bene che non è così. Le immagini della cattura di Gheddafi, mandate in onda per volontà di cronaca, sono immagini violente e drammatiche che il popolo cattolico non può e non deve accettare, alla stregua della pena di morte, dei massacri di massa, dei genocidi e delle torture. E così come durante il regime di Gheddafi si sono condannati i suoi metodi dittatoriali e cruenti, all’indomani della sua morte occorre con forza condannarne la brutale uccisione.Come può pensare il Primo Ministro Mahomoud Jibril ad una Libia che guarda al futuro o la grande America, all’inizio di una nuova era democratica. Nell’esecuzione a freddo del rais non riusciamo a scorgere nessuna regola democratica e soprattutto nessun buon futuro per un popolo ancora così arrabbiato, così pieno di violenza e di odio. Così tanto da non comprendere che in quella confusione qualcuno già pronto, approfittando della rabbia dilagante, si avvicinava con fredda determinazione a Gheddafi e prendeva la mira alla sua tempia, a pochissimi metri di distanza. Ci dicono che a sparare sia stato un giovane combattente appena ventenne, ma quelle immagini, della pistola puntata verso la tempia di Gheddafi, noi non le abbiamo mai viste e mai le vedremo. Ci auguriamo che il popolo libico sia in grado di mettere da parte l’odio soprattutto per poter meglio riflettere sul proprio futuro, un futuro di autentica libertà, ma che attualmente è con gran probabilità obiettivo di integralisti e lobby di potere internazionali.
Patrizia Carrozza
Coordinatrice Reg. Lazio Cattolici in Movimento