Dimissioni col botto
Berlusconi si è dimesso. Anzi no : si dimetterà. L’ultimo sussulto del politico più estroso ed imprevedibile della storia repubblicana sono le dimissioni posticipate. Di cosa si tratta. Il voto alla camera sul Rendiconto generale dello Stato ha sancito la fine politica della maggioranza di governo : i 308 deputati che si sono espressi a favore del provvedimento sono, infatti, risultati numericamente sufficienti per l’approvazione del bilancio, ma troppo pochi per tenere in vita l’esecutivo. A tale scopo ne sarebbero serviti almeno altri otto. Dov’erano costoro? Uno ha giustificato la sua assenza dall’aula adducendo motivi di carattere viscerale : doveva fare la pipì. Gli altri sette, invece, per nobili ragioni di Stato hanno preferito accasarsi in altri partiti o gruppi parlamentari ed astenersi assieme alla minoranza. Sta di fatto che il premier, all’esito della votazione, non ha potuto fare a meno di recarsi dal Presidente della Repubblica per rimettere il mandato. Operazione, però, che, data la straordinarietà del momento, con le borse altalenanti e lo spread a livelli di guardia, richiede un ulteriore passaggio : prima di lasciare, Berlusconi dovrà ottenere l’approvazione del Rendiconto generale anche al senato e, con essa, il voto favorevole sul maxi-emendamento che contiene le misure “lacrime e sangue” imposte dalla Bce. E qui la questione diventa delicatissima. Quale sarà, infatti, l’atteggiamento delle forze di opposizione in merito a quel voto? Saranno disposti Vendola, Bersani e Di Pietro, oltre i partiti del terzo polo, a prestare il loro consenso a quelle stesse riforme che fino ad oggi hanno giudicato come “macelleria sociale”? Sì o no? In entrambi i casi, l’immagine della sinistra ne uscirà a pezzi. Vediamo perchè. Caso 1) : la triplice di Vasto, contraddicendo le posizioni fino ad oggi assunte su innalzamento dell’età pensionabile, abolizione dell’art. 18, liberalizzazioni dei servizi municipali, dismissioni demaniali e riduzione della spesa pubblica, decide di acconsentire. Come reagiranno, a quel punto, i loro elettori quando saranno chiamati alle urne per le nuove elezioni? E’ facile immaginare la delusione per il tradimento consumato e per l’inspiegabile “berlusconizzazione” di chi certe politiche, fino ad oggi , le aveva sempre criticate e contrastate aspramente. Caso 2) : la sinistra mantiene coerentemente la sua linea politica e rifiuta di approvare il Rendiconto con il maxi-emendamento. Sarebbe, questo, il miglior viatico per la campagna elettorale del centro destra, il quale si presenterebbe alle urne come l’unica forza politica capace di salvare il Paese dal default e di rispettare gli accordi presi con l’Unione europea. Berlusconi quel giorno non ci sarà, ma la sinistra forse ne sentirà la mancanza.
@Angelo
Non so quando hai scritto questo tuo articolo, ma credo ti siano sfuggite un po’ di cose.
Intanto, pare che, finalmente con un po’ di sale in zucca (o senso di responsabilità, benché tardivo) Berlusconi accetti di passare la mano in favore di Monti, un tecnico considerato neutrale, capace e affidabile dall’Europa: la Lega è arrabbiatissima, ma questa volta mi sa che nessuno andrà a chiedere il suo parere o a ricomporre le cose (perché non c’è niente da ricomporre).
Sul centrosinistra: il centrosinistra ci avrebbe guadagnato tantissimo ad andare a votare ora. Quindi, già il fatto che non si opponga a Monti (anzi!), viene preso da alcuni elettori per senso di responsabilità rispetto ad una situazione economica distrastrosa in cui non ci si può permettere di fare mille giochini e di perdere del tempo prezioso (stamattina Ilsole24ore apre con un titolo a tutta pagina “FATE PRESTO”: http://www.linkiesta.it/blogs/chi-parla-male/il-terremoto-di-napoli-e-quello-dello-spread-la-prima-pagina-del-sole-24-ore ).
Per quanto riguarda le misure: come giustamente diceva ieri Eugenio Scalfari solo la Camusso e Di Pietro sono contrari alla questione delle pensioni, senza avere nemmeno letto approfonditamente di cosa si tratta. Ma questi due non sono tutto il centrosinistra: intanto, eventualmente Vendola in Parlamento non è attualmente rappresentato (quindi la triplice attualmente è una duplice). In secundis, la riforma delle pensioni viene vista da gran parte del centrosinistra come qualcosa che si può realizzare, purché si faccia contemporaneamente una strenua lotta all’evasione fiscale, giacché l’elettore non capisce per quale motivo un contribuente onesto dovrebbe fare il sacrificio di andare in pensione più tardi, mentre il furbo di turno può spostare molto facilmente capitali all’estero ed essere scudato oppure, una volta pizzicato, pagare un forfetario.
Quindi: se a misure drastiche sulle persone corrispondono misure per lo meno giuste su alcune categorie (gli evasori, appunto), il problema non si pone: giacché siamo in una crisi nera gli elettori capiranno e “si mangeranno il limone”, come sta capendo anche Berlusconi, che secondo me oramai si rende conto (finalmente) che anche i suoi veri interessi (le sue aziende) potrebbero essere pesantemente penalizzate e compromesse dalla crisi (per non parlare dell’ipotesi del default, mi auguro ancora lontana).
Ho scritto l’articolo prima che Monti venisse nominato senatore a vita. Io non sono sicuro che l’esimio professore potrà reggere più di tanto : quale maggioranza lo sosterrà? Il Pd l’approverà la lettera della Bce tradotta in maxi emendamento da Berlusconi? Bersani e compagni cambieranno idee su quei provvedimenti solo perchè adesso c’è Monti? Se così sarà, il senso dell’articolo resta inalterato.
Egregio Cennamo,
senza voler infierire sui precedenti “vaticini”, nè entrare nel merito di posizioni, certamente legittime, chiaramente opinabili, ma “assunte” come verità bibliche (da quando la seguo Le ho visto esplicitare tante di quelle verità che secondo me Lei ha una “TRECCANI” piena di principi, assiomi, comandamenti, verità storiche ed un fogliettino con un paio di dubbi …), mi sembra di aver capito che secondo lei la sinistra è spacciata.
Poi ho riletto, incredulo, ma mi sono proprio convinto, secondo lei la sinistra è spacciata.
Le chiedo, molto sommessamente, due cose:
la prima, se la sinistra è una triplice, la destra oggi, quante cose è a quest’ora e cosa sarà alle prossime elezioni?
la seconda, a parlare di triplice, sinistra, rivoluzione liberale ed altro ancora, mentre il paese è sotto gli occhi di tutti (ristoranti, escort ed aerei esclusi), non si sente un pò come l’orchestrina che suonava sul ponte del titanic?
Affettuosamente.
@Angelo:
Angelo, se prendi qualunque giornale italiano online, leggerai che il PD è orientato a sostenere Monti da giorni e giorni. Gli unici (nel Parlamento) che non vogliono sostenere Monti sono:
1. alcuni signori ex-AN del PDL;
2. la Lega;
3. Di Pietro;
Quanto a quest’ultimo, si apprende nelle ultime ore che il suo popolo lo sta subissando di improperi, sia su Facebook che altrove, perché ha dichiarato di non voler appoggiare Monti.
Quello che si sta cercando di fare è trovare il massimo della convergenza possibile, aiutati nella credibilità internazionale da Napolitano e da Monti.
Non è detto, inoltre, che le misure della BCE non siano (politicamente) controbilanciate da ulteriori misure chieste magari dal centrosinistra.
Non si tratta di “cambiare idea”: il PD non è Rifondazione Comunista.
Caro Smarigli,
in verità, di dubbi io ne ho parecchi. Sono tante le cose che non mi spiego, a comincire proprio dalla linea che “starebbe” seguendo il premier ( anzi, l’ex premier): prima invoca le elezioni, poi sostiene Monti. Mi auguro che dietro questo cambio di marcia non ci siano le sorti di Mediaset.
Le dico subito che i governi tecnici non mi appassionano : sono democratico, io. Credo nei governi scelti e votati dai cittadini. I papocchi preparati nelle stanze dei palazzi romani e in quelli di Bruxelles mi fanno venire l’orticaria. Abbiamo un programma imposto dall’Europa ed ora anche un governo scelto dall’Europa. Nel 2008 ho votato per Berlusconi e domani potrei ritrovarmi a Palazzo Chigi la coppia Amato – Monti : e chi ce li ha messi lì? E con quale diritto?
Il Pd sosterrà quel governo? Sarà disposta, ora, a votare per la “macelleria sociale”? Bersani e Bindi sono diventati ultraliberali?
Spero che i parlamentari del centro destra non commettano altre sciocchezze e che si sottraggano a certe pastette.
Saluti – AC
l’uscita di scena di b non è un colpo di genio è una pagliacciata. ha voluto gettare l’ultima tanica di benzina sul fuoco invece di cercare per una volta di fare lo statista.
speriamo che non ci sia il botto perchè lo farebbe il paese, l’Italia.
sono molto contento per due ragioni:
1) se ne va il nostro trombaminorennivergini(?) brianzolo: era ora;
2) dopo che è stata riempita di fiumi di danaro e di favori politico/morali oltranzisti e crociati la chiesa, non ci ha pensato due volte a dare a b e tutti i suoi alleati un grandissimo calcio nel culo.
queste sono cose che mi fanno piacere.
per il resto ti dico non ti preoccupare non esiste una soluzione elezioni o governo tecnico è un’equazione sbagliata. perchè come ho avuto modo di dirti anche una capra saprà fare meglio. e questo dovrebbe consolarci.
ti auguro di elaborare il tuo lutto pienemente e totalmente.
@Angelo:
ci sono molte cose che non è facile comprendere: nel PDL c’è una grande confusione e si litiga con la Lega abbondantemente.
Mediaset è ovviamente coinvolta, non vedo la novità: qualsiasi cosa faccia il premier, nel bene e nel male, si porta dietro danni (o vantaggi, come negli ultimi 17 anni) a Mediaset. Di conseguenza, se Mediaset, come l’altro giorno, salta per eccesso di ribasso, beh, sicuramente Berlusconi qualcosa deve dire. E’ la nemesi del conflitto d’interesse.
Va anche detta un’altra cosa: qui tutti siamo per la democrazia, ma andare alle elezioni ora vuol dire che, dopo una campagna elettorale all’italiana, noi arriveremo tra vari mesi alle elezioni dopo esserci indeboliti come paese ancora di più, forse irreversibilmente e con la possibilità (tragica) che la legge elettorale vigente non permetta di formare un governo stabile (es. per i problemi che ebbe il governo Prodi al Senato). A quel punto che si fa? Qui abbiamo bisogno di certezze e la cosa più sensata non sono tre mesi di campagna elettorale, perdendo un sacco di tempo prezioso (tempo già perso abbondantemente dal centrodestra fin da dicembre dello scorso anno).
Tu dici: con quale diritto stanno lì Monti/Amato (se ci saranno)? Ci stanno per la legge fatta e applicabile da un paese democratico, che dice -tu me lo insegni- che se un governo ha fallito e non ha i numeri, si può tentare di fare un altro governo, differente dal primo.
Le elezioni adesso sarebbero un suicidio, e lo dico da elettore della coalizione data per vincente dagli stupidi sondaggi che circolano.
La “macelleria sociale” è un termine di Di Pietro, che non vuole sostenere il governo. Il centrosinistra (il PD) sosterrebbe quel governo, come ha detto più volte, evidentemente ponendo delle questioni di giustizia sociale (peraltro anticipate da alcuni parlamentari), come l’eliminazione di una serie di vitalizi ai parlamentari, la riduzione degli stessi, un maggiore controllo sull’evasione con la reintroduzione della tracciabilità, ecc.ecc.
@Angelo (a conferma):
http://video.corriere.it/servono-tagli-privilegi/0051c284-0c69-11e1-bdbd-5a54de000101