Salerno: all’Einaudi “La gatta morta”

Venerdì 18 novembre al Punto Einaudi di Salerno (Corso Vittorio Emanuele-piazzetta Barracano) sarà presentato La gatta morta (Paparo edizioni, Napoli), opera prima del pittore e scrittore napoletano Pietro Loffredo. Ne parleranno con l’autore Francesco Napoli, segretario provinciale dell’Arcigay, e la giornalista Erminia Pellecchia. Il libro racconta la vera storia del Leone d’oro, il premio icona della Mostra del Cinema di Venezia, e del suo autore, lo scultore e pittore veneziano Antonio Ruffini. Omosessuale dichiarato, spirito libero, all’apparenza banale, ma nella realtà un Vesuvio intorpidito: basta sollecitarlo perché esploda da un momento all’altro. Vicende artistiche si mescolano a storie intime. L’affiorare di celebrità, da D’Annunzio a Totò (Ruffini, tra l’altro, ha realizzato la bellissima statua dell’attore collocata nel parco di Bagnoli a Napoli), da Carolina di Monaco a Maurizio Costanzo, e gente comune si dipana come un gioco di scatole cinesi. Tutto si fonde nel suo speciale modo di essere, sempre e comunque personaggio più che artista. Nell’estate del 1982 Ruffini, già anziano, conosce Pietro, giovane pittore napoletano. E’ la nascita di un’amicizia sincera, un’amicizia che riesce a svelare i tratti più nascosti del maestro veneziano: la sua arte, la sua voglia di vivere, la capacità di amare e rimanere fedele a se stesso. Pietro Loffredo, pittore napoletano, ha partecipato a numerosi eventi nazionali ed internazionali. Ha esposto a Roma, Venezia, Napoli, Bastia, Montecarlo. I recenti progetti lo hanno visto protagonista presso i musei di Castel Sant’Angelo, il Dar Bach Amba di Tunisi, la Fondazione Orestiadi di Gibellina e il St. James Cavalier-Centre for creatività de La Valletta.