Salerno: Natale artistico?

*Elena Ostrica

Si approssima il Natale e già nel mondo c’è aria di festa.  Ma che festa! Le luci straordinarie illuminano le vie delle grandi città, la gente per le strade è più euforica, un vociare di cori e un frastuono di rumori giungono da ogni parte. Il Corso di Salerno è affollatissimo, sembra un fiume umano e per procedere si deve seguire il “senso unico”…, alternato.  Le note di violini, trombe e salti di giocolieri giungono agli orecchi come un richiamo univoco, mettono nostalgia e allegria nel contempo…Siamo tutti insieme, ma siamo tutti col pensiero rivolto altrove, lo si legge sui volti frastornati da tanta gente che passeggia a spintoni. Salerno è vestita di luci come una grande città europea: “Le luci d’Artista”!Ecco le luci progettate dagli artisti di talento, scelti e selezionati da un’apposita commissione, pagati a fior di quattrini; esse sono festose, simboliche, raccontano tacite favole, devono richiamare i turisti e sentir dire loro: “E’ proprio straordinario questo avvenimento!”…E via alle macchine fotografiche, cineprese, telefonini che inviano le riprese in  tutto il mondo con quelle foto caratteristiche. Ed è: pubblicità! Si passeggia, molta gente cammina con il naso all’insù, studia i progetti delle luminarie e commenta: – Che bello…; ma, si poteva risparmiare energia, che spreco …D’altro canto sono i soldi dei cittadini a permetterlo…e altri se ne fanno grandi meriti. In queste feste il regalo è nelle menti di tutti, specialmente in quelle dei bambini. Che tristezza, per la strada non si parla mai del Natale vero, non si vedono mai le chiese affollate e in esse si entra solo quando capita per incontrare qualcuno, per mostrarsi agli altri, per dire senza voce: ci sono anch’io. Passeggiando per il Corso, ho incontrato conoscenti che non vedevo da anni, quasi passati nel dimenticatoio, ma guarda caso qualcuno si è fatto spazio tra la folla per venirmi a salutare. Il Natale di oggi è solo uno spreco di risorse economiche, non un gesto generoso o uno sguardo verso chi, nel mondo e intorno a noi, soffre e muore di fame. Ci mescoliamo con tutte le genti di etnie diverse, facciamo gomito a gomito, ma gli altri, quelli diversi, sono soli, sono sui marciapiedi a vendere, ma il loro sguardo è lontano per  la paura che arrivi il vigile urbano a sequestrargli la merce; quella merce che ha ricevuto in consegna per venderla e guadagnare un tantino per cento, perché il grosso va a chi traffica…Vorrei tanto scambiare qualche parola con gli stranieri, sono certa che di loro ci sarebbe tanto da conoscere; anzi se fossimo tutti dello stesso parere si sentirebbero meno isolati e la loro rabbia si placherebbe benevolmente… Maledetta solitudine! È Natale: N on essere egoista  A scolta la voce T   anto silenziosa di chi  è   ccanto a te  L  iberati da preconcetti  E    ama con il cuore l’umanità. Forse, un Natale così darebbe un poco di felicità anche a chi non ne ha.

*Presidente Centro Artisti Salernitani