Salerno: Celano, i Progressisti ci lasciano senz’acqua
Il sistema accuratamente “foraggiato” e determinato da 20 anni di governo progressista sta ormai evidentemente implodendo. Le società partecipate dal Comune di Salerno stanno progressivamente “sprofondando” sotto il peso delle ingenti posizioni debitorie maturate in tanti anni di scellerata e poco oculata gestione, finalizzata esclusivamente alla ricerca disperata del consenso. La politica “progressista” è riuscita perfino a determinare una riduzione della fornitura d’acqua per i cittadini di Salerno e, di questo passo, finirà per creare alla Città problemi superati da circa un secolo. Non è stata sufficiente una “transazione” in famiglia tra ASIS e “Salerno Sistemi”, per cui una posizione debitoria di oltre 8 milioni di euro è stata “dilazionata” al modico importo di 150 mila euro al mese per consentire che “Salerno Sistemi” potesse onorare il piano di rientro e pagare regolarmente le forniture “correnti”.Né, probabilmente, sarà sufficiente il sistema di “scatole cinesi”, promosso dal Sindaco e dalla sua amministrazione, attraverso la cessione delle quote di “Salerno Sistemi” a “Salerno Energia” con una delibera di dubbia legittimità, con valutazione del prezzo di vendita aleatorio (al valore del capitale sociale e neppure al valore del patrimonio netto), votata dal Consiglio Comunale, senza che fosse allegata alla proposta di delibera neppure una “sorta” di perizia. Milioni di euro di debiti saranno, insomma, traslati sulle generazioni future, nel mentre, si “svende” perfino Palazzo S. Massimo per continuare a finanziare le vanità del palazzo del primo Cittadino.