Mercato San Severino: Torino, cittadinanza onoraria al missionario Olivero

Un nuovo riconoscimento alla sua edificante missione di filantropo. Il consiglio comunale di Torino ha conferito, venerdì scorso, la cittadinanza onoraria ad Ernesto Olivero, missionario cattolico laico, nato a Pandola di Mercato S.Severino 71 anni fa, per il suo incessante impegno sociale a favore dei bisognosi che, dal 1964, porta avanti con il “Sermig”, “Servizio missionario giovani”, ospitato nell’ex arsenale militare del capoluogo piemontese.  Centinaia di persone bisognose (poveri, extracomunitari, tossicodipendenti, emarginati, alcolizzati, malati di Aids, senza tetto) hanno trovato e trovano un prezioso aiuto nel centro di solidarietà fondato dal missionario sanseverinese. Seguendo l’insegnamento del Vangelo, il “Sermig” ha come obiettivo la realizzazione di un grande sogno: eliminare la fame e le grandi ingiustizie nel mondo, costruire la pace, aiutare i giovani a trovare un ideale di vita, sensibilizzare l’opinione pubblica verso i problemi dei poveri del terzo mondo. Nel 1983 Olivero ottenne in gestione una parte delle strutture del vecchio arsenale militare torinese. Saranno gli amici del Sermig, con l’aiuto di migliaia di giovani volontari provenienti da tutta Italia, a restaurare interamente l’edificio. Così nacque il “Sermig”, o “Arsenale della pace”. “Il conferimento della cittadinanza onoraria di Torino ad Ernesto Olivero” – afferma Assunta Alfano, Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione -, conferma e riconosce, se ce ne fosse ancora bisogno, l’alta e nobile missione del nostro Concittadino, che col “Sermig” assiste tutti coloro che sono nel bisogno, senza distinzione di razza, cultura, religione, nazionalità. Un esempio di estrema bontà, ancor più prezioso nella società contemporanea, spesso caratterizzata dall’egoismo. Una scelta di vita, quella di Olivero, che si fonda “sulla roccia” del Vangelo, che lo rende testimone di pace, amore e speranza. Olivero è, da anni, un simbolo nel mondo di questi valori eterni. E’ amato e rispettato da tutte le culture per il suo progetto di solidarietà. Non è un caso che è stato, più volte, candidato al Premio Nobel per la Pace. Cercheremo di strapparlo ai suoi molteplici impegni, per accoglierlo presso il Palazzo Vanvitelliano, ed ascoltare la sua parola, che è solo parola di amore”. A Mercato S.Severino, ci sono alcune persone che ricordano Olivero e la bontà che dimostrava fin da bambino, quando destinava i suoi piccoli risparmi all’opera “Ragazzi nostri”, fondata dal compianto padre Modesto Russo, il quale assisteva gli orfani del secondo dopoguerra, e morto in concetto di santità. Olivero era anche amico del pandolese Franco Antonio Fiorenza, appassionato di storia locale, deceduto pochi anni fa. ipendenti) hanno trovato e trovano un prezioso aiuto nel centroIlmissionarIl filantropo sanseverinese è stato insignito della medaglia d’oro al merito civile per il suo servizio verso gli ultimi. Re Hussein di Giordania lo ha insignito del titolo di Al Kawkab. L’organizzazione israeliana Keren Kayemeth Leisrael gli ha dedicato la piantagione di 18 alberi sulle colline di Gerusalemme. La Path to Peace Foundation delle Nazioni Unite lo ha nominato Servitor pacis. I Beati Madre Teresa di Calcutta e Papa Giovanni Paolo II, ed altre note personalità, lo hanno più volte proposto per la candidatura al Premio Nobel per la Pace.  Lui, continua nel silenzio e con umiltà la sua missione, definendosi, semplicemente, “un innamorato di Dio”.