Mercato San Severino: II spettacolo per la rassegna teatrale
Giovedì 17 novembre scorso, nell’ambito del secondo, atteso e peculiare appuntamento con la drammaturgia della prevista rassegna teatrale in atto al Comunale di Mercato S. Severino, è andato in scena il copione di “Un fantasma per amante”, una commedia degli equivoci realmente coinvolgente. Il tutto incentrato su situazioni umoristiche e spiazzanti, ricche di boutade e di frizzi, lazzi. A recitare, gli artisti di lunga data Benedetto Casillo e Patrizia Capuano, esilaranti e abbastanza ben sciolti sul palco, ben piazzati, anche se forse da loro ci si aspettava un quid in più. Comunque, la bella piece ha riscosso un discreto successo da parte del severo e in qualche modo “selezionato” pubblico di Mercato S. Severino, sempre esigente anche se tutto sommato “magnanimo”, generoso (generalmente). Alle 21.15 di giovedì 17 novembre, una data che sovente viene temuta dalla superstiziosa congerie del mondo dello spettacolo, scaramantica ed esoterica; come pure è per gli “addetti ai lavori” esecrato il colore viola, si è tenuto questo show dagli intrecci comici e dai risvolti divertenti. La piece stessa è stata firmata da Giovanni Rescigno; adattamento e regia a cura del celebre Casillo, che ha trovato validi e degni “eredi” teatranti nei suoi colleghi e compagni di palcoscenico, i cui nomi sono – per la cronaca – i seguenti: Angelo Murano, Marco Lansuise, Luciano Piccolo, Ida Anastasio, Orentia Marano. Abbastanza sicura e spedita la resa complessiva della rappresentazione, anche se con qualche piccolo “intoppo” – non proprio errori – nella foga dei discorsi, ma in definitiva tutto è risultato accettabile. A parte qualche gag e trovata “illuminante”, però, il livello di questo plot era popolare, senza infamia e senza lode, almeno per trascorrere il tempo in maniera “sana” e culturalmente pregna di dottrina e riflessioni. Gli ingredienti per creare momenti di allegria e interessare il pubblico di aficionados e habituè – ma non soltanto – che a S. Severino affolla il teatro comunale, ci sono stati tutti – in verità: un mondo di stereotipi e di caricature buffe e sornioni, come ad esempio quella dello “sciupafemmine” per antonomasia (parte affidata all’ironia bonaria e ammiccante dello stesso attore/regista Casillo); la caricatura dell’amante e femme fatale; quella del “cornuto” di turno, sprovveduto e malaccorto, e così via. Nell’ambito dello spettacolo, in una cornice suggestiva ancorché semplice, ma raffinata, tutti i recitanti si sono impegnati per strappare agli astanti un sorriso che facesse loro per qualche attimo, per poche ore, dimenticare i problemi ed i travagli della quotidiana esistenza – e questo è uno tra i tanti scopi della drammaturgia, in particolare partenopea. Tanti colpi di scena e tante le occasioni per ridere e applaudire, riflettendo e speculando sul “mistero buffo” – per dirla alla Fo – che è la vita, sempre difficile, sempre inesorabile come il tempo che passa nella clessidra dei giorni, delle ore lente negli anni veloci. Simpatici dunque tutti i personaggi e naturalmente i loro interpreti, per una trama semplice ma nel contempo accattivante che ha visto protagonisti due dottori, la mogli di uno di essi ed amante dell’altro, comparse in ruoli “minori” (cosiddetti) e altra varia umanità, per godere di un po’ di rilassatezza e spensieratezza. Appuntamento, conseguente e successivo a questo, con l’irresistibile comicità del guitto/istrione Biagio Izzo il giorno sei dicembre sempre al Comunale di S. Severino e sempre dalle 21 in poi.