Vincenzo Giordano non c’è più: funerali laici
Aldo Bianchini
Vincenzo Giordano, sindaco socialista di Salerno dal 1987 al 1993, non c’è più. E’ morto alle 9.30 di oggi, 13 aprile 2009, presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona dove era stato ricoverato qualche giorno fa, quando le sue condizioni fisiche generali sembravano volgere al peggio. Se n’è andato in silenzio, così come aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita. Dal 1993 era praticamente uscito dalla scena politica, anche se ha più volte tentato un impossibile rientro, più per spinta altrui che per convinzione personale. Aveva le idee ben chiare, sapeva benissimo di essere politicamente finito fin da quella sera del 31 maggio 1993 quando gli uomini della polizia giudiziaria andarono a prelevarlo nel cortile di casa (stava giocando a tressette, suo grande amore) per rinchiuderlo, in maniera vergognosa, in una cella del carcere di Fuorni. Fu il momento topico della cosiddetta “tangentopoli salernitana”. L’attacco al Partito Socialista e al ministro Carmelo Conte era cominciato nel marzo del 1992 con il sequestro degli uffici tecnici di Raffaele Galdi e Franco Amatucci i “due compassi d’oro”. Da uomo sano e onesto Giordano si era subito buttato nella mischia rifiutando prima una comoda poltrona a Palazzo Madama e poi accettando lo scontro con alcuni magistrati della Procura della Repubblica, arrivando a denunciare pubblicamente che in Comune arrivava prima un giornalista e poi il pm Michelangelo Russo. Nell’ottobre del ’92 lo scontro dialettico (dopo gli arresti per la Fondovalle Calore) con i magistrati, raggiunse l’apice nel corso del convegno “Informazione, magistratura e politica”, organizzato nei locali del Sea Garden. Il confronto con Alfredo Greco (pm) duro, ma leale; Michelangelo Russo, infastidito, lasciò la sala. Seguì un “accanimento giudiziario” senza precedenti nella storia del nostro distretto. Gli arresti si susseguirono agli arresti; caddero nella rete numerosi personaggi pubblici, alcuni dei quali tuttora in auge. Nel pomeriggio del 23 marzo 1993, pressato da più parti, il sindaco Giordano si dimise. La città in subbuglio fino alla sera del 22 maggio, quando alla fine di un consiglio comunale da ultima spiaggia, fu eletto sindaco Vincenzo De Luca grazie al voto di Marco Siniscalco da pochi giorni rimesso in libertà. Nacque l’epopea De Luca e si chiuse, per sempre, il laboratorio di sinistra additato a modello politico nazionale. L’ultimo tocco spettò alla magistratura che la sera del 31 maggio 1993 arrestò Vincenzo Giordano insieme ad Aniello Salzano, Fulvio Bonavitacola, Carlo Mustacchi, Luigi Adriani e Antonio Di Donato per le fantomatiche mazzette del trincerone ferroviario. A distanza di tanti anni da quei fatti, ci sono diverse coscienze piene di scrupoli, per aver lasciato solo e per non aver mai cercato seriamente di riabilitare un uomo che aveva dato tutta la sua vita ad una comunità che, grazie a lui, seppe risollevarsi, programmare e progettare il proprio futuro. Sono personalmente e perfettamente a conoscenza che in questi anni il prof. Vincenzo Giordano ha avuto più di una occasione per vendicarsi dei torti subiti. Non lo ha voluto fare perchè, mi spiegò un giorno, la vendetta appartiene ai deboli. Lui ha preferito masticare la sua rabbia nel silenzio assoluto e con grande dignità; quel silenzio e quella dignità che invece alcuni magistrati hanno cercato di minare nella ricerca affannosa di un qualche cavillo per non dargli la soddisfazione, più morale che materiale, di un risarcimento dopo le giuste assoluzioni; quel silenzio e quella dignità che da oggi lo avvolgeranno per sempre nell’oblio della morte. Anche lui vittima della “furia di tangentopoli”, indebolito nelle difese immunitarie, ha finalmente raggiunto altri protagonisti innocenti. Lo ricorderò per sempre come “il Sindaco”, altri non ne riconosco, nè prima, nè dopo. Funerali laici per Lui: domani alle ore 15.00 dinnanzi la propria abitazione.
Per la scomparsa del Prof. Vincenzo Giordano,già Sindaco di Salerno,
porgo ai familiari e a quanti lo amarono per la sua onestà ,generosità e dedizione al bene comune,sentite condoglianze.
Pietro Cusati
La fine di Vincenzo Giordano, unisce in un mesto abbraccio, tutti i cittadini onesti e gli uomini liberi e socialisti di questa città.
Complimenti ad Aldo per l’articolo. In ordine alle vicissitudini del povero Vincenzo Giordano si è osservato – anche per sua dignitosissima scelta – il silenzio quasi assoluto, ma quello che non va assolutamente dimenticato è che molti altri personaggi politici – come lui – sono stati bersaglio scandaloso dell’ambizione di certi magistrati “schierati”, e che delle loro “vicende” giudiziarie costruite ad arte hanno profittato altri personaggi della prima repubblica “miracolosamente” scampati alla furia di tangentopoli, od opportunamente riciclatisi…