Tutti più buoni…a Natale!

di Rita Occidente Lupo

In occasione del Natale, in tanti la commozione per un Bimbo  che ritorna a nascere nella culla di Betlemme, rinnovando il suo messaggio di pace nella povertà. Di qui l’attenzione a quanti vivono tutti i giorni la nudità di una grotta, il freddo dell’indifferenza. Così anche i “grandi” quelli che siedono alla mensa del consumismo autorevole, che lancia griffe emulabili, si soffermano sul proprio impero e decidono di salassare le proprie fortune, acquistando un pezzo di solidarietà. Di qui, tra i pranzi agl’indigenti, che la comunità di Sant’Egidio continua a proporre all’ombra della Capitale o ai piedi del Vesuvio, lauti compensi verso un mondo talora sommerso di bisogni o scomodo da portare nelle attenzioni quotidiane. Ma, a Natale, la cometa illumina il percorso…drizza la via! Tra fiumi di spumante, che malgrado l’economy continueranno ad innaffiare non solo la notte di San Silvestro, concerti urlati del Capodanno sulle piazze, dolciumi rinnega diete e strenne infiocchettate, un bel gruzzoletto da destinare ad associazioni che militano verso i meno abbienti. O che polarizzano, la loro attenzione verso le categorie sociali più fragili. Sono molte le griffe che a Natale pensano a quel mondo che non può permettersi il lusso di sognare. da aste benefiche di all’infanzia inferma. Alla moviola anche divi, che offriranno la propria ugola d’oro, per allietare serate conviviali o per gremire le piazze, a scopo benefico. Nel piccolo, ancora tanti che, nonostante i centesimi dell’euro, dopo un decennio, in via d’estinzione, frantumano il salvadanaio di coccio, per devolvere “il bottino” in opere solidali, senza temere che possano non giungere a destinazione! La speranza, che ancora esista il bene, continua a tingere i giorni d’ottimismo: guai, se così non fosse, almeno a Natale!