Vincenzo Giordano: ceneri senza pace

Aldo Bianchini

L’ultimo affronto da parte di una “città” senza riconoscenza è stato consumato proprio in queste ore. L’urna contenenti le ceneri del prof. Vincenzo Giordano (sindaco di Salerno dall’8 marzo 1987 al 23 marzo 1993) non riesce a trovare la giusta dimora cimiteriale. Perchè? Perchè al cimitero non c’è posto per una piccola urna e perchè un solerte funzionario dell’area cimiteriale salernitana “avrebbe” suggerito alla vedova ed ai parenti dell’ex sindaco (ormai inoffensivo) di formulare apposita domanda scritta per essere inserito in una apposita lista di attesa. I parenti, indignati, vanno via dal cimitero e portano l’urna a casa, a Via Tanagro n.16, da dove il professore era partito lunedì pomeriggio chiuso nella bara avvolta da un fascio di garofani rossi. Nello spazio temporale descritto, bisogna dare giusto atto a Felice Marotta di essersi mosso in tutte le direzioni per cercare di evitare questa pessima figura che infanga non soltanto l’Amministrazione Comunale di Salerno ma anche tutta la Città. Da sindaco non avrei mai e poi mai consentito che l’urna di un “cittadino illustre” (e Giordano è stato un cittadino illustre di Salerno) potesse andare in giro neppure per un secondo; da sindaco non avrei mai e poi mai consentito che il “mio predecessore” potesse essere sommerso da problemi anche dopo la morte; da sindaco, infine, sarei subito sceso in campo direttamente per non consentire che l’urna potesse uscire dal cimitero comunale. Così, fino al momento in cui scrivo, non è stato; ed è grave, molto grave, che ciò sia potuto accadere, quasi come se d’un tratto la baldanzosa esuberanza di De Luca fosse svanita nel nulla. Non so come possa e debba reagire la famiglia del prof. Giordano dopo quest’ennesima onda barbarica nei riguardi del defunto congiunto; so soltanto che la dignità e la dirittura morale che ha accompagnato da decenni questa “famiglia” può dare l’ennesima prova di orgoglio e responsabilità. Chi esce male, anzi malissimo, da questa vicenda è soltanto lui, il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. L’unica soluzione possibile (ma deve essere rapidissima) è quella di sistemare l’urna delle ceneri nell’area riservata ai “cittadini illustri” tra i quali, a pieno diritto, il professore deve poter riposare per sempre con la certezza per tutti che da morto, come aveva già fatto da vivo, non potrà più consumare alcun tipo di vendetta.