Italia: Paese bloccato

Giuseppe Lembo

Si vivono tempi difficili; ma veramente difficili. Troppe cose stanno cambiando; ma, purtroppo in peggio. Prima di tutto è cambiato il modo dello stare insieme; quello reale è quasi del tutto cancellato. Le radici costituzionali non sono più un riferimento positivo per gli italiani che hanno sempre fatto dell’” insieme italiano”, una risorsa importante sia dal punto di vista umano che sociale. Purtroppo il vincolo dell’insieme italiano è ormai considerato un vero e proprio optional di cui si può fare anche a meno. Da qui il profondo deperimento dell’associazionismo; in Italia ha raggiunto livelli patologici di malessere da cui è difficile poter guarire. Lo stare insieme è importante; è assolutamente insostituibile. Va al di là ed al di sopra di tutte le crisi; anche di quella attuale, una crisi strutturale che, con violenza coinvolge tutto e tutti e non risparmia, a parte i cittadini, neppure i mercati e tanto meno la politica, ormai all’angolo ed indifferente ai più. È difficile identificare negli altri quel senso di positività di cui ciascuno ha bisogno; è difficile dare un giusto senso alle cose e speranza di futuro alla gente ed in modo specifico al mondo giovanile. Mancano quei riferimenti forti, a cui attingere per i comuni progetti di libertà, senza i quali ci si inaridisce e si cade nella più profonda disperazione e solitudine sia umana che sociale. Come ci ha insegnato Danilo Dolci attraverso l’esperienza di un digiuno collettivo, le cose del mondo non possono cambiare al meglio senza meditare insieme, senza purezza, senza sacrificio. Ogni rivoluzione per essere veramente tale e dare i suoi buoni frutti sperati, deve comunicare dal di dentro e trovare forza di un protagonismo d’insieme utile all’uomo di tutti i tempi e particolarmente oggi che viviamo l’esaltante esperienza di un mondo globale, fortemente radicato nella diversità e nell’appartenenza di ciascuno di NOI.