Nocera Inferiore: incontro sulla legalita’ al “Marconi”

  Anna Maria Noia

Recentemente si è tenuto, presso l’istituto di istruzione superiore “Guglielmo Marconi”, a Nocera Inferiore, un dibattito vertente sulla legalità. Il convegno, che ha coinvolto in prima persona gli studenti, ha visto la partecipazione del “prete coraggio” don Luigi Merola, consulente statale per la legalità, che ha presentato – in questa occasione – la sua opera autobiografica. Egli ha certamente gratificato, con il suo stare insieme agli allievi del “Marconi”, l’impegno di docenti e giovani, che hanno tutta l’intenzione di gridare forte il proprio “No!” a tutte le mafie, che vanno a cominciare da piccoli esempi ed episodi di illegalità e poi “crescono” e diventano pericolosi.“La conoscenza ci rende liberi. Il difficile percorso verso la legalità”: tale il tema della importante giornata.“Svegliatevi, ragazzi, perché c’è differenza tra alzarsi e svegliarsi”: così ha esordito don Merola. Un’esortazione accorata alle nuove generazioni, quella di intraprendere senza dubbi un cammino da protagonisti attivi nel processo di cambiamento globale attraverso un percorso di chiara ispirazione kennediana. A introdurre i lavori, per questo ambito del progetto “Scuola di Pace”, il dirigente Antonio De Michele, le cui parole sono echeggiate nella sala “Scannapieco”, a partire dalle 10.30. Ricordare le vittime della malavita è stato il must ed anzi lo slogan dell’incontro; per questo gli studenti dell’istituto “Guglielmo Marconi” hanno ricordato il giornalista Giancarlo Siani, trucidato a soli 26 anni, rappresentazione e simbolo dell’attentato al diritto alla pace e alla verità. Su questo e su altro ancora hanno dissertato gli importanti ospiti presenti: Gianfranco Valiante, presidente della commissione regionale anticamorra; il prete “blindato” don Luigi Merola, autore de “Il cancro sociale. La camorra”, sottotitolo: “Storia di un prete che non ha mollato”. Assente, a causa delle avverse condizioni climatiche, Stefania Amodeo, gip presso il tribunale di S. Maria Capuavetere. Fra le altre testimonianze, rimarchevole quella del prof. Zucca, che ha puntato il dito sul periodo del post terremoto, ricordando – a tal proposito – l’assassinio di Marcello Torre, sindaco di Pagani; il suo omicidio fu ordinato perché egli si opponeva apertamente alle infiltrazioni camorristiche nelle procedure concernenti gli appalti per la ricostruzione, dopo il sisma del 1980. L’on. Valiante ha confermato: “E’ vero che esistono evidenti collusioni tra amministratori della cosa pubblica e criminalità organizzata.” Nelle sue parole è netta la presenza di una ben determinata zona “grigia” di amministratori con una condotta reticente ed omertosa, anche in quanto non forniscono alle forze dell’ordine le informazioni necessarie per affrontare e sconfiggere le organizzazioni criminali suddette. Il consigliere ha spiegato agli alunni dell’istituto il ruolo e le funzioni della commissione anticamorra, la quale si impegna ad incontrare enti, istituzioni, studenti, cittadini allo scopo di combattere l’illegalità, al centro del programma per la giornata. Ancora una volta ci si è rivolti ai giovani affinché, anche tramite un voto consapevole, assumano l’impegno di collaborare in questa battaglia per sconfiggere le mafie. L’intervento di don Luigi Merola, poi, ha colpito tutti i presenti (come sempre, quando il sacerdote-coraggio parla) grazie alla sua peculiare capacità comunicativa. Messaggi chiari, inequivocabili, dritti al cuore, i suoi. Il fine è preciso, è quello: schiacciare la camorra, perché “La camorra è male” – ha asserito. Per don Luigi, la famiglia, la scuola, lo Stato, la Chiesa devono educare i ragazzi alla verità. Quella del prete di Forcella è una denuncia esplicita nei confronti di una Chiesa che spesso rimane in silenzio, di una Scuola che non insegna i giusti valori, di uno Stato assente lì dove c’è più necessità. Da questo scaturisce dunque un invito forte ai giovani, affinché “si sveglino”, assumendo il controllo della loro vita in maniera responsabile. Fondamentale lo studio, nella esistenza giovanile, e ciò in quanto solo sconfiggendo l’ignoranza si arresta il “cancro” della malavita. La conoscenza, quindi, si carica di un alto significato: è l’unico bene da perseguire, contrapposto – appunto – all’ignoranza, male assoluto e nemico della legalità. Una vera e propria interazione con gli studenti, soprattutto tramite “l’espediente” dello scrivere lettere – da parte degli allievi – indirizzate a Merola. Hanno concluso l’incontro una lettera-denuncia su una scuola che spesso non funziona e di un’amministrazione assente, non sensibile alle necessità di una famiglia “debole”, assieme a una poesia sulla camorra. Congedandosi da Nocera Inferiore, infine, don Merola ha caldamente invitato studenti e professori a visitare la sede della fondazione “A’ voce de’ creature”, nata a Napoli in una struttura confiscata alla camorra. Non è mancata la promessa, attuata dal sacerdote di concerto coi ragazzi, di ritornare al “Marconi” in primavera, ovvero tra qualche mese, per incontrare le famiglie, i genitori degli studenti. Un applauso ha coronato degnamente la già importante giornata, carica di aspettative e densa di emozione; tramite questo applauso caloroso il pubblico ha manifestato apprezzamento e condivisione, gradimento per i concetti espressi e per l’esempio di dedizione al bene pubblico da parte degli illustri relatori. Per mancanza di tempo – occorre però precisare – tutti i lavori preparati per l’occasione dagli studenti coordinati da diversi prof – ne ricordiamo alcuni: Maria Coraggio, referente; Pasquale Iannone, Bruna Tafuri e altri – non sono stati illustrati, e questo per dare il giusto spazio a coloro che hanno preso parte in qualità di relatori alla proficua occasione istruttiva.