Diritti umani per tutti
Giuseppe Lembo
Modernità o tradizione? L’Occidente deve saper trovare un punto di incontro tra l’una e l’altra sua parte. Tanto è necessario per non appiattirsi su di un razionalismo astratto. Secondo il filosofo tedesco Jurgen Habermas, il moderno non è un progetto violento e totalizzante, fallito ad Auschwitz o nei Gulag. È un progetto incompiuto, tutto da riprendere; così come pensato nel progetto moderno, servono: ragione etica, libertà, eguaglianza, compartecipazione, progresso, affrancamento dal principio di autorità. La conclamata fine delle ideologie, sostiene il filosofo Gianni Vattimo, ha lasciato libero spazio e sfogo all’ultima e più pericolosa di esse, quella del liberalismo sfrenato e senza regole. Oggi viviamo in un momento storico i cui caratteri di fondo sono la globalizzazione, la perdita di peso dello stato nazionale, la delocalizzazione della produzione, l’individualizzazione. Forte è l’influenza esercitata sull’immaginario nel libro “Modernità in polvere” dell’antropologo indiano Aryun Appadurai. I flussi della comunicazione intersecandosi con quelli migratori su larga scala, fanno si che ognuno si crei un piano di vita individuale e su di esso fondi la sua adesione alle aggregazioni collettive. Il sociologo polacco Zygmunt Bauman, ha espresso l’idea che le categorie cardine della modernità da “solide”, sono diventate “liquide”. Tutto, dall’amore alla religione, è oggi personalizzato e sempre negoziabile; l’impegno e la responsabilità individuale sono sempre più valori relativi. Bauman vede nel consumismo la sorgente di tutti i mali. L’occidentalizzazione è stata considerata come un carattere fondante della modernità; ma finito il colonialismo, i Paesi del Terzo Mondo riscoprono le vecchie culture ed a giusta ragione, reclamano la pari dignità. Nascono quindi spontanee le domande che si pone Gian Enrico Rusconi nel libro “Cosa resta dell’Occidente”; sono domande importanti tese a sapere se la nostra epoca può dirsi ancora dominata dai valori dell’Occidente ed in primo luogo dalla razionalità. Per Rusconi il nostro mondo è ancora dominato dalle categorie occidentali. L’Occidente ha prodotto ed esportato non solo le tecnologie materiali, ma anche gli argomenti ed i motivi intellettuali e spirituali, con i quali viene oggi contestato. Ha creato e trasmesso non solo razionalismo ma anche anti-illuminismo. La modernità è attraversata non solo da un pensiero razionalistico e giacobino, fondato sull’idea della rivoluzione; guarda anche alla forza delle tradizioni e quindi alla gradualità riformista di ogni possibile progresso umano.