Le parole del Papa contro il turismo sessuale

Giovanna Rezzoagli

L’Italia, Paese che si professa di profonda tradizione cattolica e la cui cultura  si crede profondamente permeata dai valori del Cristianesimo, è ai primi posti del tristissimo elenco delle Nazioni col più alto numero di “turisti sessuali”. Una contraddizione apparentemente assurda, se non fosse che l’ipocrisia permea anch’essa, e profondamente, tutti gli strati sociali. Non a caso Papa Benedetto XVI si è pronunciato con toni inequivocabilmente forti e perentori contro coloro i quali sono dediti a qualsiasi forma di sfruttamento e aberrazione nei confronti dei bambini e dei più deboli in generale. L’anatema è rivolto ai turisti del sesso, ma anche a chi non si fa scrupoli a comprare un organo all’estero (e non sempre si tratta di organi il cui prelievo consenta comunque  la sopravvivenza del donatore). Sono questi i punti chiave del messaggio che il Papa ha diffuso in occasione della pastorale sul turismo che si svolge da oggi sino al 27 aprile in Messico, a Cancun (fonte Ansa). Questo richiamo è fondamentale, poiché non è possibile essere bianchi in patria e neri all’estero. Sono moltissimi gli ipocriti pedofili, violentatori, sadici, che in Italia sono mariti e padri “perfetti”, nonché stimati pilastri della società, e poi si concedono “vacanze” tutto compreso magari in Thailandia o in Brasile, tanto per citare le mete più gettonate. L’Asia continentale e le zone più povere dell’ex Unione Sovietica sono invece le più idonee a “reperire” organi da trapiantare. Non dimentichiamo i bambini da acquistare all’estero come un bel tappeto per ornare un matrimonio sfilacciato nella sua trama più intima, o i lavoratori da pagare pochi centesimi al giorno in Paesi dove la differenza tra la vita e la morte è questione, appunto, di centesimi. Chi si professa cattolico ed è dedito a queste pratiche è il più abietto esempio di essere umano poiché inganna il suo Dio, i propri cari, la società in cui vive e, forse, persino se stesso. Chi si professa credente in ciò che vuole o chi si ritiene ateo è nella stessa identica situazione. Tra il marcio e la muffa la differenza è marginale. Per chi ha una morale, il messaggio del Papa giunge come il più alto esempio di coerenza e di richiamo alla giustizia. Quella giustizia che pure potrà non essere di questo mondo ma che comunque è dovuta a ciascuna creatura. Il mio auspicio è che questo scritto davvero faccia scagliare la prima di molte pietre, specialmente verso chi sa e tace, verso chi sa e vuol far finta di non sapere, verso chi teme di sapere e preferisce vivere non sapendo.

8 pensieri su “Le parole del Papa contro il turismo sessuale

  1. Evidentemente lei, signora Giovanna, non ha presente che per i veri cattolici praticanti la pedofilia è vista come illecito morale e non come peccato. Una sottigliezza, sì, ma che concede a tanti benpensanti che hanno fatto carriera attraverso le sacrestie, di farsi un viaggetto in Thailandia, dove dopo avere riempito la pancia con vermicelli di riso e carne rossa con verdure riempiono di dolore e di male indelebile tante creature. Questi “uomini” indegni di vivere una vita, sono spesso tra noi. Occorre saperli riconoscere e tenerli d’occhio. Purtroppo più di questo non possiamo fare per la tutela dei nostri figli. In Thailandia, pare, tutto sia più facile. Controllate (Prefetture/Questure) i viaggi di questi signori. Per Joseph Ratzinger c’è solo da dire: “meglio tardi che mai”. Grazie.

  2. @Corinna . Mi consenta , signora , ma Ella è proprio fuori strada . Se solo avesse cognizione del Catechismo della Chiesa Cattolica saprebbe che sono una violazione del VI Comandamento con atti giudicati ancor più gravi perchè compiuti su fanciulli : non è un illecito morale ma un peccato grave , gravissimo.
    I cattolici praticanti difatti non dimenticano quanto ha detto Gesù “Chi invece scandalizza anche uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare “(Mt 18,6). Più chiaro di così….

  3. Mi consenta signor Antonio, ma le mie letture storiche mi confermano sempre come i “peccati” contro la morale fossero perseguiti molto più impietosamente di quelli contro la persona. Mi citi un testo di Storia, per cortesia, e non il catechismo. Lo stesso sesto comandamento applicato o applicabile ai cattolici praticanti a me poco interessa. Mi interessa molto di più quello che è un delitto tremendo contro la persona e che la chiesa ha sistematicamente coperto. Il mio “meglio tardi che mai” è semmai il punto che lei deve confutare. Una ultima considerazione: non mi tiri in ballo le cose “sacrosante” dette da Gesù con la posizione della chiesa.

  4. Credo che entrambi abbiate sviato dal tema centrale dello scritto: la ferma condanna dello sfruttamento dei deboli, per di piú dalla massima autorità cattolica. Credo sia opportuno focalizzare l’attenzione sul punto fondamentale dato dal fatto che esistono esseri umani, cattolici o meno, che si macchiano di colpe gravissime nella piú totale indifferenza, se non connivenza dei loro simili. Per un “vero cattolico praticante”‘, gentile Corinna, questo non dovrebbe accadere. Punto e basta. Ma accade, e allora vi e’ un problema di eticità che evidentemente non va sottovalutato. Qui non si parla di cattolicesimo, piuttosto che di islamismo, buddismo, ebraismo o altre religioni, si parla di esseri umani che vanno individuati e denunciati. Che si sia cattolici o meno, si ha o non si ha il coraggio di guardare in faccia la realtà? Questo e’ il vero punto. Per favore, non sviamo dal problema.
    Grazie per ico menti.
    G.

  5. Ma cara signora Giovanna, un simile delitto non dovrebbe accadere sotto qualunque religione e mi pare stra-ovvio che vada condannato e i colpevoli trovati, giudicati e tolti dalla società, senza che lei me lo sottolinei. Quello che vedo meno ovvio è perché un pontefice ci abbia MESSO TANTO a dirlo chiaro e tondo ai suoi “fans”.

  6. Gentile signora Corinna,le responsabilità storiche sono degli uomini non della Chiesa come corpo mistico. Lo so che é complicato accettarlo ma é cosí.
    Gentile signora Giovanna,la mia era una risposta alla critica della sua interlocutrice non al suo articolo , se sono fuori tema è solo per questo.

  7. Gentile Corinna, per lei non ci sarà alcun bisogno di sottolineare che il male cagionato non dovrebbe avvenire per nessun credente, ma in generale penso ci sia bisogno di sottolinearlo eccome. Purtoppo i crimini contro i bambini sono in aumento, vuol dire due cose: o aumentano le denunce o aumentano i casi. Ecco perchè non solo serve, ma credo che sia un dovere per chiunque si ponga in condizione di visibilità denunciare e parlarne sempre. In ciò il Papa ha fatto ciò che deve, ne più ne meno. Signor Roscia, non vorrei mi avesse frainteso, ho compreso il dialogo tra Lei e Corinna, solo desideravo riportare l’accento sul fulcro dell’articolo. Sono perfettamente in accordo con Lei quando sostiene che le colpe e le annesse responsabilità storiche, anche odierne, sono degli uomini che compongono la chiesa. Un ente in se stesso non è agente, sono coloro che agiscono a vario titolo i veri colpevoli. Anche di inerzia.
    Grazie per la produttiva possibilità di confronto.
    Cordialmente.
    g.

  8. Che cosa sia la chiesa come “corpo mistico” è un concetto che le lascio volentieri: a me non appartiene. Gli uomini di chiesa che torturarono, misero a morte, stabilirono le pene furono LA CHIESA. C’èuna ricca letteratura a proposito: basta leggere (stia tranquillo, è scritta da uomini di chiesa. Qualcuno di questo è persino “santo” e qualcun altro s’è fermato alla beatitudine. Per il suo pensiero ciò rientra in una sua logica e in quella di quell’ineffabile chiacchierone noto al secolo come Angelo Bagansco. Io le ho chiesto testi storici, non sofismi e girigori su “corpi mistici”, catechismo e altre cose del genere. Le mie figlie le tengo ben lontane dai confessionali e dai preti fintanto che riuscirò. Secondo la sua logica, non è don Seppia il colpevole, scerdote in una diocesi ligure, ma il signor Seppia che, per vivacchiare, faceva il prete…
    Grazie per queste sue argomentazioni. Le mie figlie le troveranno molte educative, ne stia certo; forse anche qualche lettore del quotidiano le troverà interessanti. SI chiederà se legge notizie o una rivista di filosofia teoretica.

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