Salerno: Vivone «Non serve seminare terrore, occorre proporre soluzioni»
«Seminare terrore non serve, occorrono proposte e soluzioni concrete»: il presidente di Asso.A.P.I. Salerno, Pietro Vivone, commenta così l’allarme bomba presso la sede di Equitalia di Salerno. «Un atto deprecabile – aggiunge – che non risolve i problemi. Ciò di cui c’è bisogno in questo momento è coesione tra i contribuenti e tra le associazioni. Invito le associazioni di ogni genere a unirsi per una causa comune e i contribuenti a manifestare in modo civile e democratico il loro disappunto sostenendo chi propone soluzioni alla crisi». Da qui il rinnovato «invito alle istituzioni ad istituire un tavolo programmatico». Proprio nei giorni scorsi, infatti, Asso.A.P.I. Salerno, sposando la causa di Federcontribuenti, aveva sostenuto l’inutilità dell’iniziativa di molte amministrazioni comunali, le quali si stanno liberando di Equitalia per la gestione della riscossione dei tributi e stanno coinvolgendo banche, Poste o finanziarie private per la costituzione di nuove società. Queste, dovendo attenersi alle norme vigenti in materia, non potrebbero adottare un modus operandi diverso da quello adottato dalla stessa Equitalia. «Questo moltiplicarsi di iniziative non risolve il problema e quindi non tutela i contribuenti – ribadisce il presidente Vivone – Ciò che occorre è una riforma del sistema della riscossione, con nuove norme che annullino gli abusi e gli enormi tassi di interesse applicati sulle cartelle, che permettano una rateizzazione del debito rispettando il reddito di chi vuol pagare ma anche vivere, che impediscano che intere aziende vengano confiscate e conti correnti pignorati». E conclude: «Chiediamo agli amministratori dei Comuni della provincia di Salerno un incontro per discutere di una tematica così importante e per trovare una strada condivisa che conduca a uno strumento di riscossione più equo dell’attuale».