Masomo, scuola

Padre Oliviero Ferro

Tutti possono e devono andare a scuola. Così c’è scritto in tutte o quasi le Costituzioni del mondo. Ma ci sono poi i ma e i però. Prendiamone qualcuno a caso. Hai i soldi per pagarti le forniture scolastiche?(libri,quaderni, penne, uniforme…). Sei maschio o femmina? Ricco o povero? Abiti vicino o lontano dalla scuola? Sei in buona salute o hai degli handicap? Di che nazionalità o religione sei?Devi lavorare con i tuoi genitori, custodire i fratellini e sorelline più piccoli? Per noi, forse, queste domande non hanno molto significato, perché la risposta dovrebbe essere, di solito, sì, cioè tutti possono e devono andare a scuola. In Africa, invece, queste domande hanno un grande significato. Cominciando dalla prima e così di seguito, ci sono tante situazioni che ci fanno pensare. Andare a scuola non è facile per tutti. Devi avere almeno due uniformi, poi procurarti i quaderni, i libri(se possibile), penne e altre cose utili per seguire le lezioni. E se i tuoi genitori non hanno i soldi sufficienti, beh, puoi stare a casa. Poi, naturalmente, ci sono le tasse scolastiche, i contributi per sistemare la scuola,ecc. Se sei un ragazzo, non avrai  grandi problemi, perché il maschio ha sempre il primo posto. Invece se sei una femminuccia, dopo le elementari, cominceranno a chiederti di stare a casa per seguire  le faccende di casa, custodire i fratelli e sorelle più piccoli….Se sei ricco, non ci sono problemi, perché il tuo genitore ti iscriverà alle scuole private, anche se sei femmina, e non avrai eccessivi problemi. Ma se sei povero, parti già sconfitto o quasi. Se abiti vicino alla scuola, non avrai problemi ad arrivare presto all’orario delle lezioni, altrimenti dovrai alzarti presto e fare un po’ di chilometri, sotto il sole o la pioggia e cercherai di arrivare in orario, anche se non sempre ce la farai. Se sei in buona salute, tutto andrà per il meglio. Ma se hai qualche handicap, chi ti accoglierà. Forse qualche centro per handicappati, gestito dalle suore. Alla scuola pubblica, rischierai di essere schernito e messo in disparte. Se vieni da un’altra nazione o sei di religione diversa, avrai diritto a delle discriminazione pratiche. Sarai messo un po’ in disparte, dovrai faticare di più. Poi, naturalmente, bisogna seguire le lezioni, spesso, in ambienti non del tutto consoni a quello che si fa. Soprattutto nei villaggi, il tetto è in paglia, con le porte e le finestre aperte (cioè non ci sono), con una attrezzatura scolastica ridotta al minimo (una lavagna e un tavolino per il maestro). Poi i banchi sono frutto della fantasia. Si passa dagli sgabelli a dei mattoni, oppure a delle travi su cui ci si siede. Se i genitori hanno contribuito, allora ci sono dei banchi decenti, ma che si muovono, visto che ci si siede in quattro o cinque. In città le scuole sono un po’ meglio, ma con il rischio che i muri stiano in piedi con molta buona volontà. Solo in qualche scuola privata, le cose vanno un po’ meglio. Ma gli studenti sono tanti e non sempre c’è posto per tutti. Ma quello che stupisce è la grande volontà di voler studiare, di darsi da fare, perché capiscono che con lo studio si può progredire. Allora è questa volontà che non fa cadere le scuole. Vedere per credere.