Omaggio, storia e ricordi di un’ostetrica maiorese: Raffaella Pappalardo

Domenica 10 giugno, alle ore 18.30 presso il salone degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo, l’associazione P-Arteras terrà un seminario rivolto alle donne sul ruolo dell’ostetricia ieri, oggi e domani. All’incontro saranno presenti Angelina Nappo e Lorena Manzur, socie fondatrici dell’associazione e, testimonial d’eccezione, un’anziana ostetrica di Maiori, Raffaella Pappalardo, che attraverso i suoi racconti ricostruirà il ruolo di una figura fondamentale, un tempo, per la gravidanza e il parto delle donne. La Pappalardo, nata nel 1914, ha compiuto i suoi studi in ostetricia presso l’università di Pisa e dopo aver esercitato la sua professione in Toscana ha fatto ritorno a Maiori, dove ha seguìto le donne e preso parti per oltre sessant’anni. E l’associazione P-arteras,  anche attraverso la sua testimonianza, si prefigge con la propria attività di dare una nuova consapevolezza alle donne e un approccio  diverso nella gestione della salute offrendo la possibilità di essere accolte in un ambito meno medicalizzato e distaccato e quindi  fornendo alle famiglie una maggiore umanità nel vivere la gravidanza, il parto, il puerperio e l’esogestazione. In Italia le resistenze al cambiamento delle procedure mediche in ostetricia sono state, e rimangono, molto forti mentre l’obiettivo principale dovrebbe essere quello di garantire cure non invasive alle gravidanze fisiologiche e auspicare  l’attivazione di sistemi di sorveglianza a livello regionale in grado di revisionare i protocolli e monitorare le procedure, gli esiti e il grado di soddisfazione delle partorienti al fine di rendere quanto più possibile omogenei gli interventi dei singoli operatori nei diversi punti nascita dell’intero territorio nazionale. Attualmente quasi tutti i parti avvengono in ospedale ed è credenza comune che ciò sia la modalità più sicura. Questa supposizione non è confermata dalle evidenze scientifiche, anzi, le ricerche rilevano, che per un parto fisiologico l’ospedale non aumenta la sicurezza e a volte la mette a rischio attraverso una medicalizzazione non adeguata. L’OMS raccomanda per la sicurezza della donna sana il luogo più decentrato possibile e il numero più basso possibile di operatori coinvolti. Scegliendo il luogo del parto, si scelgono anche delle modalità assistenziali precise.Gli obiettivi fondamentali dell’associazione P-arteras sono, dunque, quelli di offrire un servizio  di assistenza saluto-genica alla donna alternativo e complementare al Servizio Sanitario Nazionale; garantire la continuità dell’assistenza durante il processo gravidanza – parto – puerperio; assicurare un tipo di assistenza personalizzato ad ogni donna e ogni famiglia; fornire sostegno, informazione e assistenza alle donne durante tutto il ciclo biologico, educare alla salute, creare uno spazio accogliente al servizio delle donne della comunità. Gli elementi chiave inerenti la nascita di un figlio si racchiudono nella normalità, la facilitazione del processo naturale con il minimo intervento esterno  e il conferimento del potere decisionale  alla donna che ne è la protagonista. L’incontro, moderato da Alessandra Petillo, prevede alcuni interventi musicali con la cantante Petillo e la musicista Michela Ruggiero al piano.