Eboli: ospedale, assenza di governo sanitario o inesorabile declino

Ormai la drammatica situazione che vive il Presidio Ospedaliero di Eboli ha raggiunto punti critici mai segnalati nei mesi scorsi, e in qualità di delegati della RSU della CISL FP vogliamo portare all’attenzione delle SS.LL. ciò che è accaduto, ciò che sta accadendo e, quello che più ci preoccupa, che potrebbe a breve accadere. Fondi economali: vista l’esiguità dei fondi messi a disposizione dell’Economo del P.O. Eboli da parte delle strutture centrali, non si riesce a garantire nessun tipo di acquisto dai più semplici, come carta igienica, toner per stampanti, dvd per l’archiviazione referti, piccoli ma urgenti riparazioni strutturali, a quelli assai più seri come, sostituire i pneumatici alle ambulanze e acquisti di materiali elettromedicali urgenti. Budget 2012: in questi giorni è in discussione la ripartizione Budget 2012, la parte che più ci preoccupa, riguarda l’assegnazione di budget per il finanziamento del fondo rischio e disagio, per il P.O. Ebolitano la cifra assegnata ammonta a circa 850.000 euro, bruscolini se si pensa ad una spesa storica riferita al 2011 di circa 2.500.000 euro per il pagamento delle indennità notturne, festive, rischio,  pronta disponibilità e straordinario. Tutto ciò sta comportando notevoli disagi nella stesura della turnistica da parte dei capo sala, perché non vi è, a quanto sembra, la copertura finanziaria per lo straordinario e già da diverse settimane sono stati ridotti servizi all’utenza esterna. Nel frattempo il Commissario Straordinario citando l’art. 6 del D.lvo165/2001 che fa obbligo alle PP.AA. di curare la migliore distribuzione delle risorse umane attraverso la coordinata attuazione di mobilità nonché di reclutamento di personale, nel mentre indice giustamente un avviso di manifestazione di interesse di ben 34 infermieri a tempo indeterminato per un Polo Pneumologico da attivare ai sensi del decreto 49 non sollecita al management sanitario aziendale una vera riorganizzazione interna delle strutture. Si rischia di chiudere strutture funzionanti e previste dal decreto 49 e di elevato spessore? E nell’ambito della distribuzione, come mai del personale infermieristico che dovrebbe transitare dall’Azienda Ospedaliera S. Leonardo, nemmeno una unità è destinata per gli Ospedali della disciolta ASL Salerno 2? Forse al  Commissario Straordinario qualche irresponsabile dirigente sanitario erroneamente lo ha informato che in queste strutture non vi è carenza di personale? E allora perché non dispone la immediata apertura dei reparti accorpati da anni ed in attesa di essere riaperti dell’Ospedale di Eboli quali la Neurologia, la Urologia la Geriatria l’Oculistica e l’Otorino come sta richiedendo il nostro segretario aziendale Vito Sparano ormai da anni? Dequalificazione professionale: l’Infermiere oltre al proprio ruolo deve ottemperare a mansioni inferiori rispetto al suo profilo, data la totale assenza di OSS in organico, determinando una dequalificazione di personale sanitario altamente specializzato. Nel frattempo, mentre a Roma si inneggia all’impero, alle periferie si muore: le ambulanze sono costrette a viaggiare con gomme lisce a rischio di scoppio e con grave pericolo per la incolumità dei pazienti, dei degenti e di tutti i cittadini; gli infermieri sono costretti a mansioni inferiori ed a coprire turni massacranti; non si possono fare copie di esami e archiviare per mancanza di supporti informatici; non si stampano referti per mancanza di cartucce; reparti accorpati scoppiano; la nefrologia nuova di zecca non apre per grave colpa di qualcuno. Non riusciamo a comprendere l’ottimismo del nostro condottiero e dei suoi generali, poiché la fase del risanamento economico avviato naufragherà nella tempesta della mala organizzazione e dell’imperizia gestionale di dirigenti inadeguati ed incapaci. Forse si sono dimenticate le truppe che sono in prima linea? E le truppe si sono stancate dei proclami. Chiediamo quindi al Segretario Provinciale di adottare tutti i provvedimenti ritenuti più idonei tesi alla dignità dei lavoratori e a salvaguardia dei diritti universali alla salute di tutti i cittadini. La nostra area è fortemente penalizzata stretta nella morsa di poteri politici forti a nord e a sud della nostra provincia; non chiediamo la luna ma solo di essere messi in grado di dare risposte concrete a chi si rivolge a noi con speranza e fiducia. (RSU CISL P.O. Eboli Sparano Emiddio, Ristallo Antonio, Moscariello Giuseppe) “Come tutte le cose difficili e complesse da affrontare spesso non si sa da dove cominciare – afferma Pietro Antonacchio Segretario della CISL FP – e sicuramente sono le azioni che contano. Un abbattimento del debito sarà reso vano qualora non si provveda ad una seria riorganizzazione di tutto il comparto. Mentre nel privato si stanno perdendo posti di lavoro, non solo nella riabilitazione ma anche nel privato della specialistica accreditata, nel pubblico il rischio concreto è la chiusura ovvero il forte ridimensionamento dei servizi. Purtroppo il cambiamento deve partire da noi per poi poterlo ipotizzare nel cambiamento che vogliamo che accada. Come CISL FP da subito e sempre, quindi anche con la attuale gestione commissariale ci siamo approcciati scevri dalle incrostrazioni di vecchie tecniche di protezione incondizionata, lanciandoci e volendo cimentarci nel dialogo e nel confronto costruttivo, preoccupati del particolare momento di crisi del paese. Vogliamo smetterla di essere oggetti di scelte altrui per poter partecipare  in qualità di soggetti delle scelte obbligate da fare a salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini e degli operatori di tutto il comparto. Finalmente dobbiamo prendere atto che forse tutti abbiano la consapevolezza che i lavoratori e le loro rappresentanze vogliono cimentarsi nel campo del confronto e pertanto sa subito sarebbe opportuno che si sensibilizzino affinché la delega sia partecipata e vissuta direttamente da parte di tutti” (Pietro Antonacchio)