Tipi sinistri
Gianpaolo Pansa, classe 1935, e’ uno dei decani del giornalismo italiano. Nel suo palmares figurano alcune delle più importanti testate del belpaese, dalla Stampa, a Repubblica, passando per l’Espresso, fino ad arrivare a Libero, dove e’ approdato ultimamente col suo “bestiario”. Anni ed anni di strenua militanza redazionale cavalcando i fatti e gli eventi più significativi degli ultimi due secoli. Eppure le vette della celebrita’, il canuto editorialista piemontese, le ha raggiunte con la saggistica revisionista sulla Resistenza, costatagli in certi ambienti di sinistra ( i suoi) la fama di mistificatore e di traditore. Ma di simili accuse, ingenerose oltre che faziose, Pansa non se n’e’ mai curato. Anzi, gli sono servite ad accreditarsi ( se mai ne avesse avuto bisogno) come un giornalista cinico ed indipendente, da tutto e da tutti, a cominciare dal suo ex datore di lavoro, l’ing. Carlo De Benedetti che, in piena tangentopoli, non ebbe il timore di trascinare in un clamoroso scoop. “Tipi sinistri” e’ la sua ultima fatica editoriale, una divertente carrellata di personaggi accomunati dalla stessa bandiera ideologica, quella delle botteghe oscure, la stessa che l’autore ha sventolato per decenni, prima di aprirsi ad una più saggia laicita’. Pansa e’, come al solito, irriverente ed arguto; non fa sconti a nessuno, neppure ai suoi fedelissimi. Ma nelle 400 ed oltre pagine del suo libro non c’e’ traccia di cattiveria.
@Angelo:
mi piacciono da sempre i tipi che fanno operazioni come quella che descrivi. Non mi sembra di ricordare nel campo avversario libri altrettanto “autolesionisti”. Vabbe’ che Silvio è perfetto, ma… 😉