Eboli: Istituto di Custodia riceve premio “Filippo Basile”

Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze di Eboli ottiene il prestigioso premio “Filippo Basile” con cui l’Associazione Italiana Formatori premia le eccellenze nella Pubblica Amministrazione. Con questa affermazione il “medagliere” dell’Istituto di pena ebolitano si arricchisce ulteriormente, infatti, dopo le affermazioni dei due anni precedenti nei quali  ha ricevuto il premio speciale per “l’eccellenza reti” nel 2010 e ben due riconoscimenti nel 2011: premio speciale  per la rete formativa e secondo premio assoluto  per l’innovatività dei progetti presentati, questo è l’anno del primo premio assoluto ottenuto dal progetto “Formazione ed Innovazione nel sistema penitenziario europeo” sulla cui grande validità ha avuto modo di esprimersi anche la Commissione Europea che già per il passato ha sostenuto le iniziative dell’ ICATT, ormai  confermato su posizioni avanzatissime anche a  livello europeo: recente è l’approvazione ed il finanziamento del nuovo progetto sull’inclusione sociale delle fasce deboli  che la Casa di Reclusione andrà a condurre insieme alla Francia, all’ Inghilterra, alla Spagna, alla Turchia, alla Lituania, alla Romania e all’Ungheria, realizzato grazie all’ indispensabile apporto del dr. Giovanni Suriano, sociologo e referente del progetto. Il nuovo premio rappresenta il riconoscimento tangibile all’ impegno e alla professionalità del Direttore dell’Istituto dott. ssa Rita Romano che nel corso degli anni ha dimostrato, anche in un settore di particolare delicatezza come quello penitenziario, di saper condurre un’azione amministrativa di ampio respiro ed in linea con la normativa che vuole la Pubblica Amministrazione  realmente in grado di perseguire efficacia, efficienza ed economicità, oltre che trasparenza. Evidenziando, soprattutto, che anche un settore per definizione “chiuso” può, in realtà, aprirsi ad esperienze che siano in grado di ampliare i “ristretti orizzonti” che lo caratterizzano. In sintesi il progetto  mira all’introduzione all’ interno del nostro sistema penitenziario, sulla scia di quanto accade da anni nelle realtà di alcuni paesi del Nord – Europa, in primis la Norvegia, di processi formativi (fruibili, con i dovuti accorgimenti ed i vari e diversificati livelli di sicurezza sia dagli operatori che dai detenuti) decisamente innovativi e basati sulla formazione a distanza. Ciò garantirà a tutti gli utenti l’effettivo diritto allo studio, alla formazione ed all’aggiornamento, superando i gap derivanti dalle specifiche contingenti  condizioni dei diversi utenti ( detenuti – lavoratori), in linea con quanto ormai sancito della Raccomandazioni Europee in materia, secondo un sistema che, a medio termine, rivelerà insieme alla propria efficacia, la propria economicità. Aspetto questo da non sottovalutare in periodi di crisi come quello attuale. L’attività che ha ottenuto l’importante riconoscimento da parte dell’ AIF va ad inserirsi nelle numerosissime altre iniziative che la Casa di Reclusione di Eboli realizza non solo nella direzione del recupero e dell’inclusione sociale dei detenuti in ossequio al mandato costituzionale che vuole la pena a ciò finalizzata, ma anche della piena partecipazione e del totale coinvolgimento del personale: con questo obiettivo è stato, di recente, presentato alla Commissione Europea il progetto sul “Benessere del Personale”, aspetto quest’ultimo da non trascurare assolutamente e da tenere in grande considerazione in una visione globale che non può lasciare nell’ombra le tematiche e le problematiche del personale penitenziario sulle cui condizioni l’Amministrazione Penitenziaria sta cominciando seriamente a riflettere.