Cava de’ Tirreni: Hanno svegliato il Ranocchio! (IV puntata – PAES: la Bella Addormentata)
A Cavalot s’è svegliato il Ranocchio … mamma mia e quanto è brutto! Dopo un lungo sonno, interpellato il fido maggiordomo Nestore, realizza subito che siamo già alla fine di Ottobre 2012. Perdindirindina, senza indugi immediatamente fa una prima riflessione: Analizzando i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) riscontra che in Italia le emissioni nell’ultimo anno sono diminuite del 2,2%, pari a 11 milioni di tonnellate di CO2eq, e dal 1990 sono scese del 5,6%, per 29 milioni di tonnellate. Siamo dunque indietro rispetto all’obiettivo nazionale per Kyoto: -6,5% rispetto al 1990 entro la fine del 2012. Considerato che solo la metà dei Comuni italiani ha aderito al Patto dei Sindaci e che tra loro solo 480 hanno redatto il PAES, considerato l’attuale congiuntura economica, è da ritenere l’economia verde ancora un’opportunità di crescita per il territorio. Da tale considerazione scaturisce che il PAES di Cava de’ Tirreni deve prendere assolutamente in considerazione i nodi cruciali dell’economia locale, e, quindi, non può essere formulato escludendo i settori produttivi. Settori che sono il motore dell’economia locale e che hanno difficoltà d’accesso al credito, un freno decisivo per lo sviluppo d’investimento nell’ambito delle energie sostenibili. C’è poi da considerare che in un quadro di finanza pubblica in difficoltà non si può soltanto o tanto contare sugli investimenti pubblici, ma sulla capacità di investimento del settore privato. Per intenderci, il settore pubblico non può assumere altro debito in quanto le regole del Patto di Stabilità lo impediscono, i privati si, ma hanno la difficoltà di accedere al credito finanziario. Per questo motivo deve ritenersi punto irrinunciabile l’azione nel PAES per un diverso paradigma, ovvero agevolando l’accesso dei privati alle fonti finanziarie europee tramite l’intercessione del Comune. Emerge l’importanza, quindi, di porre le imprese al centro di questo documento politico con la successiva finalità dell’utilizzo del credito europeo (dove ci sono miliardi di euro che in Campanialot non si utilizzano) e che di fatto utilizzeranno tale credito sia per l’efficientamento energetico degli immobili pubblici che per quelli dei privati(*). La qualità e la capacità d’investimento sulle Fonti d’Energia Rinnovabili delle imprese sul territorio di Cavelot può bastare per vincere questa partita. Il processo di formazione del PAES può rappresentare l’opportunità per selezionare nuovi imprenditori, una soluzione determinante del successo per le Pmi locali e specialmente per quelle che operano già nei mercati della green economy (ed a Cava de’ Tirreni ci sono PMI del settore che singolarmente fatturano qualche milione di euro ed addirittura una delle prime Rete d’Imprese del settore). Il governo del territorio di Cavalot, sia in una logica di contenimento dei costi che di gestione dei processi di industrializzazione, deve ritenere fondamentale l’estensione del documento al comparto produttivo. Nel tempo breve/medio, 3-5 anni, congruo con il periodo di assestamento della più generale crisi economica, si deve puntare sulla pianificazione locale. Si deve puntare sull’incentivazione della pianificazione comunale, semmai anche associata con i Comuni limitrofi. Un quadro di risorse disponibili, sebbene al momento del tutto simboliche, può avviare un processo virtuoso, che evidenzierà la capacità del Comune di Cavalot di avviare politiche urbanistiche di riqualificazione territoriale. Sarà cruciale, nell’attuale situazione del mercato del lavoro, con il PAES avviare processi di sviluppo locale per utilizzare il patrimonio di risorse umane giovani già esistente, destando e sostenendo l’interesse delle imprese. Fondamentale, quindi, risulterà la creazione di una struttura formativa permanente locale integrata con il territorio e dedicata al settore dell’Efficienza Energetica, invitando e coinvolgendo, semmai, la CCIAA e la Provincia di Salerno, considerato che potrebbero metterci buona parte delle risorse economiche necessarie. Una struttura formativa dinamica utilizzabile anche a rotazione dalle Scuole (sia per la sensibilizzazione dei docenti che per divulgazioni verso i discenti). Una struttura che promuova un premio ed un marchio per le iniziative virtuose sul territorio (**). Istruzioni per l’uso: (*)Il PAES redatto dal Comune di Cava de’ Tirreni cita testualmente, nelle varie Azione, “Convenzione con Istituti di credito per il finanziamento agevolato degli interventi”. Si presume, quindi, che il Comune vada in una Banca e concordi di fare credito alle imprese e pure agevolato. E il credit crunch (stretta creditizia)? Ci sono i Confidi (che fanno questo per mestiere) ed oggi non riescono a farlo (e loro caricano il costo del credito con le loro commissioni). Una ricetta che nell’attuale congiuntura economica s’avvicina ad una mission impossibile (na favola altro che Bella Addormentata)? (**)Nel PAES di Cava de’ Tirreni, ovviamente, sono previsti “Campagne monotematiche di informazione e sensibilizzazione; Formazione del personale dipendente; Progetti formativi nelle scuole”, (naltra favola) se si considera che non vengono indicati né lo strumento né chi ci mette le risorse per realizzarle. CRA! CRA! CRA! Gracidava il Ranocchio, gli asini ragliavano sempre più e, per intanto, la Strega Cattiva iniziava a preoccuparsi! Alla prossima … proposta.
La Strega Cattiva (alias Annamaria Senatore)