Rafiki yangu (amico mio)

Padre Oliviero Ferro

Essere amico di qualcuno è una delle cose più belle che possano capitare a una persona. Non è facile, ma può succedere. C’è chi lo cerca con interesse. C’è chi lo trova per caso. E c’è chi, pur cercando, non ci riesce. C’è una parola che è poi diventato lo slogan di un movimento di bambini e giovani in Congo Rd “JAMIA” (famiglia allargata). Veramente la parola per dire famiglia  è “JAMAA” (in swahili). Ma “JAMIA” era più adatta a loro. Cominciavano a conoscersi, a fare amicizia (senza guardare alla tribù di provenienza), a condividere le esperienze insieme:da soli e in piccoli gruppi, con l’aiuto degli animatori più grandi. Avevano anche una bandiera(bianca e gialla) su cui c’era il KIRO (cioè il nome di Gesù). Lui era la loro bandiera. Era Colui che si impegnavano a seguire, facendo amicizia tra di loro. Lui, il loro grande amico, li accompagnava giorno dopo giorno, nelle vittorie e nelle sconfitte. Non li abbandonava mai. Ne ho conosciuti molti di questi e mi hanno dato un po’ della loro amicizia che veniva direttamente da Gesù Amico.