Battipaglia. GdF, sequestro cosmetici
Nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio predisposti e coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, i militari della Tenenza di Battipaglia hanno eseguito un accesso presso due punti vendita del centro cittadino di Battipaglia, ove veniva esercitata la vendita al dettaglio di prodotti cosmetici e per l’igiene personale di diverso tipo: dai profumi ai dentifrici, dai saponi alle creme per il corpo. La merce esposta per la vendita non riportava, in violazione al codice del consumo, le etichette previste dalla normativa vigente, in quanto le indicazioni contenute non erano in lingua italiana. Inoltre, non erano presenti le informazioni obbligatorie per la vendita al dettaglio di tali prodotti, unica prova dell’avvenuto superamento dei diversi test farmacologici e di controllo sanitario circa la composizione e/o gli ingredienti in essi contenuti. Oltre alle sanzioni amministrative, previste dall’articolo 12 del Decreto Legislativo n. 206/2005, i militari hanno proceduto al sequestro di 500 prodotti cosmetici e per l’igiene risultati irregolari, recanti etichette appartenenti ai più famosi brand commerciali, in quanto posti in vendita in violazione all’articolo 6 (“contenuto minimo delle informazioni”), all’articolo 9 (“indicazioni in lingua italiana”) ed all’articolo 11 (“divieti di commercializzazione”) del citato decreto nr. 206/2005, con presumibili pericoli per la salute degli ignari acquirenti. I prodotti sequestrati sarebbero da ricondurre ai canali della cosiddetta “importazione parallela”: merci di provenienza europea ed extra-europea, fatte entrare nel territorio italiano eludendo gli adempimenti previsti dalla legge e spesso vendute a prezzi inferiori a quelli normalmente praticati. Tutto ciò a discapito dei consumatori, cui viene negato il diritto ad una corretta informazione e la possibilità di una scelta d’acquisto responsabile, con riflessi negativi anche sulle regole di mercato basate su una leale ed onesta concorrenza. Nell’ottica di non limitare ciascuna operazione al mero sequestro, ma di risalire ai responsabili di tale mercato parallelo, atteso il fondato sospetto di una probabile provenienza illecita, quanto sequestrato è al momento oggetto di attenta analisi, onde verificare i canali d’importazione che la merce ha seguito per entrare in Italia.