Riferimenti su attentato De Masi, Gioia Tauro

Il Coordinamento Nazionale antimafia Riferimenti esprime il proprio sconcerto per l’attentato perpetrato ai danni dell’imprenditore De Masi di Gioia Tauro, cui e’ stato fatto arrivare l’eco di 40 colpi di kalaschnikov. E’ questa una guerra dichiarata dal potere del sistema criminale allo stato di diritto e ai suoi cittadini. E’ un fatto gravissimo che crea sconforto grande a chi e’ in trincea e deve nel quotidiano registrare la propria solitudine. Proprio due giorni fa Nino De Masi aveva richiesto ad Adriana Musella il sostegno dell”associazione da lei diretta nella denuncia da lui avviata contro i crimini finanziari del sistema bancario. Il Coordinamento Riferimenti ,facendo propria la denuncia dell’imprenditore l’ha rilanciata con un comunicato alla Stampa e alle massime istituzioni dello Stato. Oggi ,alla luce di quanto accaduto, ancora una volta , il Coordinamento Riferimenti inoltra con forza la richiesta di Antonio De Masi ,chiedendo alle Istituzioni attenzione e responsabilita’ nei riguardi dei drammi vissuti in questo momento dal popolo italiano. La storia insegna che nei momenti di vuoto di potere avvengono le cose peggiori. Non è piu’ ammissibile essere ricattati dai sistemi criminali, tra i quali non si esclude quello finanziario Pertanto si richiede (oltre all’istituzione di una’apposita commissione che dati i tempi non si sa come e quando possa avvenire), una seria inchiesta penale sui crimini finanziari compiuti in questo Paese, sull’operato delle banche e dei sistemi di vigilanza, Commissione che possa verificare se le strategie adottate delle banche sono figlie di un libero mercato o, viceversa, di accordi illegali e di cartello.  Migliaia di sentenze civili e penali in tutta Italia dimostrano e provano come talora le  banche possano operare nell’illegalità, anche se continuano ad aggirare la legge grazie alla strategia di considerare i singoli reati come casi isolati; strategia assolutamente infondata a sconfessata dal fatto che molti Tribunali hanno centinaia di casi identici commessi dalla stessa banca nei medesimi periodi con la logica conseguenza di dover considerare tali fatti, visti anche gli interessi in gioco, come appartenere ad un unico disegno criminoso. Nel caso dell’imprenditore De Masi  vi sono delle sentenze passate in giudicato     che dimostrano come le banche abbiano violato i suoi diritti ed in particolare quanto disposto dall’art 47 della Costituzione, non rispettando le regole del  mercato creditizio, bene pubblico tutelato.    Avendo  citato per responsabilità civile Banca d’Italia, solidalmente con gli istituti di credito, per i danni causatigli, l’imprenditore ha ottenuto un’azione   risarcitoria,  forse tra le più importanti mai fatte in Italia, per oltre 215 milioni di Euro instaurata presso il Tribunale di Palmi. Le illegalità subite e le omissioni da parte degli organi di vigilanza sono state, nella  vicenda, numerosissime.  Si segnala la presenza di una formale lettera dell’Autorità Garante per la Concorrenze ad il Mercato indirizzata a Banca d’Italia, prot.26896 del 16/04/2010 c in cui veniva riscontrata la pratica di interessi usurari da parte delle banche, e delle indagini della stessa autorità (AS496 del 02/02/09, IC36 del marzo 2009, IC45 del marzo 2011) nelle quali si evidenziavano le violazioni delle regole della concorrenza e del libero mercato, ma nulla è stato fatto.  A Nessuno puo’ essere consentito di portare un uomo alla disperazione ,cosa cui in Italia assistiamo,invece ormai troppo spesso.