XVI^ ediz. VeliaTeatro «Numa»: mondo attraverso origini Roma
I miti delle origini di Roma e della cultura romana sono al centro di «Numa – Ovvero Roma non fu fatta in un giorno». Lo spettacolo di narrazione arricchito da musiche dal vivo che la compagnia teatrale «O Thiasos – Teatro Natura» porta in scena a VeliaTeatrodomenica 18 agosto (ore 21), nel quinto appuntamento della XVI edizione della rassegna ospitata dall’acropoli dell’area archeologica di Elea-Velia. Una rappresentazione che immagina la Roma degli albori, in viaggio verso la costruzione di una città-stato che già pensava a se stessa in grande, ma non ancora nel senso di una potenza mondiale. L’opera, scritta e interpretata da Sista Bramini con musiche eseguite da Daniele Ercoli e Cristina Majnero del gruppo «Ludi Scaenici», ha come protagonista Numa Pompilio, che prima di essere incoronato secondo re di Roma, si ritira per tre giorni nel bosco dell’Aventino e lì, dalla ninfa Egeria e dai potenti demoni locali Pico e Fauno, viene a sapere di ogni cosa. Ovvero di come sarebbe diventata la città, ma anche di quando non c’era nulla o era in nuce, caoticamente ammassato nel Gianicolo dentro il quale Giano Bifronte, dio dell’inizio, dormiva da millenni. Un punto di vista sul principio del mondo particolare che prende le mosse dalla nascita del Tevere e dell’Isola Tiberina, da come si popolarono il Campidoglio, l’Aventino, il Palatino, da come nacque l’agricoltura, la metallurgia, la pastorizia, i valori culturali della solidarietà, della fedeltà coniugale, della responsabilità politica e dell’arte. La narrazione è accompagnata da «paesaggi sonori» nei quali timbri e temi musicali, ottenuti con strumenti arcaici e della Roma antica (tibiae, fistulae, syrinx, lyra, crotala, sistrum, cymbala e altri ancora), evocano mondi mitici divenuti paesaggi interiori: l’esaltante ritmo metallico dell’antro infuocato di Vulcano, il suono spiegato di tibie e campanacci di un aurorale mondo pastorale, le note struggenti della lira, voce delle ninfe di fonte. Il racconto, intriso di venature poetiche, spunti ironici e comici, induce al risveglio di un senso d’identità e di appartenenza da recuperare proprio attraverso miti e storie di fondazione. Ricchi e variegati, a dispetto di una vulgata che vuole la civiltà romana povera di questa tradizione, sono tratti da varie fonti: le «Vite parallele» di Plutarco, la «Storia» di Tito Livio, «Fasti» e «Metamorfosi» di Ovidio, l’«Eneide» di Virgilio e dal saggio di Andrea Carandini, «La nascita di Roma». VeliaTeatro proseguirà con la serata del 25 agostoin cui ci sarà dapprima l’incontro dal titolo «Achille sogna Patroclo. Il sonno più bello della storia dell’occidente», con Giulio Guidorizzi, autore del libro «Il compagno dell’anima. I Greci e il sogno» (Raffaello Cortina Editore). A seguire: «Iliade», dal poema di Omero, spettacolo di e con Gianluigi Tosto. Il 28 agosto la rappresentazione della commedia di Aristofane,«Le Rane» a cura della compagnia «La Bottega del Pane» sarà preceduta dal breve dibattito «Menzogna, arte e verità», con i filosofi Gianni Vattimo e Franca D’Agostini, che parleranno dei loro libri più recenti: «Della realtà» (Garzanti), «Menzogna» (Bollati Boringhieri). La manifestazione, organizzata dalla Associazione Culturale Compagnia Michele Murino Cilento Arte, si svolge con il sostegno di Banca del Cilento e Lucania Sud di Vallo della Lucania, Soprintendenza Archeologica di Salerno, Regione Campania, Provincia di Salerno, Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, Istituto di Istruzione Superiore Parmenide di Vallo della Lucania.