Salerno: Barbuti, grande attesa per Casillo in “Il settimo si riposò”
Domani, domenica 18 agosto, alle ore 21.15, in largo S. Maria dei Barbuti a Salerno, per la XXVIII edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, la Compagnia di Benedetto Casillo andrà in scena con “Il settimo si riposò” di e con Benedetto Casillo. Una commedia di di Samy Fayad che Benedetto Casillo ha riscritto e riadattato firmando la regia e rendendola ancora più divertente e attuale. In scena con Casillo: Patrizia Capuano, Angelo Murano e con la partecipazione di Gennaro Morrone. Napoli, inizio anni sessanta. Che cosa può mai desiderare un anonimo cittadino, piccolo borghese, impiegato semplice presso un qualsiasi ufficio, dopo sei giorni di stressante lavoro? Riposarsi il settimo. Trascorrere appunto una domenica in tutta tranquillità, godendosi la famiglia, la casa, dando magari sfogo a qualche piccolo hobby, ed esultare, perchè no, per una bella vittoria del Napoli. Niente di straordinario insomma. Ed è quello che sogna da sempre il nostro Antonio Orefice. Sogna, ma senza riuscirci. Proprio la domenica, anzi, diventa per lui la più bestiale delle giornate. Si amplificano le piccole incomprensioni quotidiane con l’ancor giovanile suocera, donna certamente piacente, ma petulante e afflittiva, divenuta a tutti gli effetti la vera padrona della casa, dove si è trasferita per accudire i nipotini, rimasti prematuramente orfani della madre, morta di parto. Vengono a galla le malcelate antipatie per il fidanzato della figlia, attempato pretendente, malinconico ed ipocondriaco, e protetto dalla nonna indisponente. Ma, innanzitutto, esplode l’esasperato malanimo per il dirimpettaio Camporeale, anch’egli semplice impiegato e pari grado di Orefice, eppure capace di un tenore di vita certamente superiore e più brillante. Camporeale la domenica riposa, lui sì, poi ” se ne vede bene”, si diverte ed è beato. Il giornale radio comunica che un pericoloso criminale è evaso dal carcere milanese di San Vittore. La polizia è sulle sue tracce. Con la fortuna che si ritrova, al nostro Orefice potrebbe pur accadere di ritrovarsi l’evaso in casa…