Salerno: Handala, un asilo per Gaza

Venerdì 6 settembre alle ore 11.00 presso il Bar Verdi, sito in Piazza Matteo Luciani 28, il Collettivo Handala organizzerà una conferenza stampa per pubblicizzare il lancio del progetto”SOSTENIAMO UN ASILO A GAZA”. Il progetto è volto sostenere le spese minime per finanziare una scuola a Khan Younis (striscia di Gaza), destinata a  300 bambine/i dall’età di  3 ai 6 anni (scuola materna) e a 100 studentesse/studenti (scuola elementare) dall’età di 6 ai 12 anni. L’obiettivo è di fornire ai bambini un istruzione che permetta loro di riscoprire la loro terra ma che contemporaneamente sia moderna e laica e che quindi consenta loro di avere i mezzi necessari per godere di un’infanzia serena come dovrebbe essere per i bambini di tutto il mondo. La Striscia di Gaza è sotto un blocco totale, imposto da Israele ed Egitto, dal 2007. Dal golpe militare egiziano, l’unica frontiera con l’Egitto, Rafah, è rimasta chiusa. Con i confini con Israele quasi sempre sbarrati per i palestinesi, centinaia di gazawi con in mano un permesso di lavoro o studio non possono entrare e uscire da Gaza. Questo ha un impatto molto negativo su tutti gli aspetti della vita quotidiana della Striscia – sociali, economici ed educativi. Nella Striscia di Gaza, dove il 51% della popolazione ha meno di 18 anni, il sovraffollamento delle classi, dalle scuole elementari alle superiori, rappresenta uno dei principali problemi del sistema scolastico. Sebbene l’anno scolastico stia per iniziare, molte scuole – che sono state distrutte o danneggiate durante la recente offensiva contro Gaza – non sono state ancora ricostruite e non possono accogliere tanti studenti. Questo ha costretto i presidi di alcuni istituti a introdurre due turni di insegnamento; nella maggior parte delle scuole le classi raggiungono o superano i 50 studenti ognuna, tale sovraffollamento causa problemi di concentrazione agli studenti ed alcuni insegnanti non possono controllare un numero così elevato di allievi. Attraverso il sostegno a questo progetto miriamo a dare una speranza di futuro ai migliaia di bambini gazawi che sono costretti a vivere in condizione inumane, al fine di rompere l’illegale assedio della striscia di Gaza e di dar voce al popolo palestinese. L’istruzione è un’arma strategica di resistenza all’oppressione. È il modo più efficace per garantire l’emancipazione. Senza educazione c’è il rischio di alienazione, la quale è nutrita dal ritardo culturale voluto ed organizzato dalle forze che hanno un interesse nel perseguimento della dominazione.