Cava de’ Tirreni: GdF sequestra agenzia scommesse illegale
Nell’ambito delle iniziative programmate dal Comando Provinciale di Salerno a presidio della legalità e a contrasto del dilagante fenomeno delle scommesse clandestine e del gioco d’azzardo, i baschi verdi del Gruppo di Salerno hanno sequestrato l’area commerciale e le strumentazioni presenti in un centro scommesse non autorizzato, dedito alla raccolta ed accettazione di scommesse su eventi sportivi e virtuali, denunciando i responsabili ed un avventore. L’attività di accettazione, raccolta e gestione delle scommesse veniva attuata dal personale dell’agenzia in assenza della concessione dell’ Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Tali scommesse venivano poi convogliate a favore di un allibratore estero, che le gestiva dalla propria sede in Malta. Oltre agli spazi dell’agenzia, sono state sottoposte a sequestro tre postazioni telematiche, usate per l’accettazione delle scommesse, consistenti in 3 personal computer completi di stampanti termiche. Era, inoltre, possibile destinare le puntate anche su eventi virtuali, i quali venivano proiettati su tre monitor presenti in sala, utilizzati dall’utenza per visionare l’andamento e l’esito delle competizioni. All’interno del centro scommesse erano installate anche 12 apparecchi da intrattenimento e divertimento, per cui sono state comminate sanzioni per oltre 70 mila euro. Ciò a seguito dell’introduzione dell’art. 110, comma 9, lettera f-bis), del T.U.L.P.S., che punisce l’installazione e la messa a disposizione di apparecchi “slot machine” nei locali in cui si esercitano scommesse privi dell’autorizzazione di polizia, di cui all’art. 88 del T.U.L.P.S. La nuova norma prevede una sanzione da 1.500 euro a 15.000 euro per ogni apparecchio e colpisce sia l’esercente sia il noleggiatore che installa i congegni. Nella circostanza, è stato denunciato anche un giocatore, sorpreso dai finanzieri mentre corrispondeva il prezzo delle giocate non consentite. La normativa vigente, difatti, punisce sia l’esercente sia il giocatore, per cui sussiste una specifica responsabilità penale anche nei confronti di chi si limita semplicemente a scommettere in uno dei centri non autorizzati, peraltro agevolmente riconoscibili in quanto sprovvisti del logo e delle autorizzazioni dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Al controllo seguiranno idonei accertamenti per la determinazione ed il recupero degli imponibili sottratti a tassazione, atteso che l’imposta è comunque dovuta, ancorchè la raccolta delle scommesse venga perpetrata in assenza di concessione AAMS.