Salerno: Cgil su Piano Zona Ambito S9 Dsitretto 71
La Camera del Lavoro di Salerno e il Sindacato Pensionati Italiani Cgil sono preoccupati per la mancata firma del Comune di Santa Marina al Piano di Zona Ambito S9 Distretto 71 e per il paventato rischio di commissariamento che potrebbe prendere corpo in assenza di un ripensamento, entro il prossimo 9 ottobre. Tale evenienza è frutto dell’irresponsabile ed ingiustificabile comportamento dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Dionigi Fortunato.In assenza della firma di questa Amministrazione, il programma di interventi nel campo sociale per il triennio 2013/2015 , sottoscritto dai Sindaci di altri 15 Comuni del Golfo di Policastro ed inviato al Governatore Caldoro, costituisce l’elemento che metterebbe a rischio, per i centri dell’intero Ambito S9, il finanziamento (pari a un milione di euro) destinato soprattutto a servizi sociali e assistenza ad anziani e fasce sociali più deboli ed a reddito basso. La decisione di non sottoscrivere il Piano Triennale è stata assunta a maggioranza dal Consiglio comunale di Santa Marina nel maggio scorso, con la deliberazione di non adesione al nuovo Ambito territoriale S9 e di gestire, di conseguenza, autonomamente i servizi sociali. Questo atto potrebbe essere connotato da evidenti profili di illegittimità. Senza entrare nel merito delle scelte politiche che ogni Ente ha il diritto di compiere in piena autonomia, sull’argomento specifico intervengono Maria Di Serio, Segretaria Generale della Camera del Lavoro di Salerno, e Lino Picca, Segretario Generale dello Spi-Cgil, per manifestare il loro sconcerto e per sottolineare “che da anni, grazie anche alla spinta che è venuta da migliaia di lavoratori e pensionati del Cilento, il sindacato, contrariamente a quanto sta emergendo nell’Ambito S9, punta ad affermare ed estendere sul territorio la capacità di confrontarsi e di programmare all’insegna della cultura dell’integrazione dei servizi tra i Comuni e del superamento di sprechi e disservizi”. Grave ed irresponsabile, poi, ogni comportamento che rallenta o pone in discussione finanziamenti a favore delle fasce deboli della società. I due esponenti Cgil non si fermano qui, e aggiungono: “Con la crisi socio-economica che stiamo vivendo e con i tagli ai trasferimenti diretti ai Comuni, far saltare nel triennio un milione di euro per le esigenze essenziali di anziani e persone disagiate è un’assurdità che nessuno può concedersi. Rispetto a ciò, tenuto conto anche dei tempi stretti imposti dal dirigente regionale del Settore Assistenza Sociale, Antonio Oddati, e dal rischio commissariamento, occorre che le Forze politiche più sensibili e il Presidente Caldoro facciano i passi necessari per ricomporre una situazione che, alla fine, se dovesse restare così, penalizzerebbe soltanto chi già vive in condizioni di precarietà”, concludono Di Serio e Picca.