Salerno: presentazione “In nome di Eros”
In occasione della Nona Giornata del Contemporaneo promossa in tutta Italia da Amaci (Associazione Musei di Arte Contemporanea Italiana) per il 5 ottobre 2013, ilMuseo Città Creativaaderisce con l’iniziativa “In Nome di Eros”. Si tratterà della presentazione del libro di Cristina Tafuri già presente nel panorama della letteratura erotica femminile da molti anni che sarà in parte recitata da Vania De Angelis con sottolineature musicali del sassofonista Luigi Ciuffi ed in parte presentata criticamente da Paolo Romano per i disegni di Antonio Petti in esposizione in originale e da Alfonso Di Muro per i testi lirici. Il ruolo di moderatore sarà svolto da Enzo Landolfi, presentatore televisivo. Per chi voglia conoscere le altre iniziative regionali e nazionali della Nona Giornata del Contemporaneo dovrà andare sul sito AMACI, GDC (Nona Giornata del Contemporaneo). Aqua Micans è il titolo dell’immagine realizzata per la Nona Giornata del Contemporaneo da Marzia Migliora. L’artista ha voluto come protagoniste della sua azione un gruppo di donne di Gibellina, discendenti di coloro che abitavano le case distrutte dal tragico terremoto del 1968, le cui macerie sono oggi celate e custodite sotto il manto del Grande Cretto di Alberto Burri. Il titolo Aqua Micans è tratto dal romanzo Locus Solus di Raymond Roussel: ispirato alle virtù di quel liquido che lo scrittore francese voleva capace di riportare in vita gli esseri umani. L’acqua, bene comune per eccellenza, diventa nell’immagine di Marzia Migliora elemento di vita, sopravvivenza e salvezza, mentre la figura della portatrice d’acqua si fa simbolo di un atto di cura. Per la Nona Giornata del Contemporaneo l’artista ha quindi fatto leva sull’equivalenza tra acqua e cultura, necessario nutrimento per l’uomo, e tra portatrici d’acqua e operatori culturali del contemporaneo, portatori a loro volta di un bene prezioso e insostituibile da cui dipende la crescita e il benessere della società. In un’epoca di crisi e di tagli, Aqua Micans introduce una riflessione sul ruolo del museo come istituzione preposta a conservare e tutelare l’esistente e allo stesso tempo a stimolare la produzione e il ripensamento del nuovo, creando un ponte ideale tra il presente e il nostro passato storico – artistico, attraverso cui costruire una proiezione futura positiva.