Nuovo referendum abrogativo l. 194 su aborto, perchè l’antiabortismo è abrogazionista e referendario, attività comitato no194

1 ) Come noto, la legge 194 ha legalizzato nel 1978 l’interruzione volontaria di gravidanza nel nostro paese, rendendola libera nei primi 90 giorni e limitandola in misura piuttosto generica e generosa per il periodo successivo. Una generosità accresciuta dal clima di lassismo introdotto dalle legge stessa. Ora, di fronte al fenomeno dell’aborto si può giuridicamente assumere solo due posizioni.

a ) Favorevole alla legalizzazione, ritenendo la prevalenza del diritto di scelta della donna, alla quale attribuire il diritto di Vita e di morte sul proprio figlio.

b ) Contraria alla legalizzazione, sostenendo la centralità del diritto alla Vita del nascituro. Non esiste una terza via, proprio perché parliamo della Vita degli individui , una persona o la si salva o la si sopprime. E che il concepito sia una persona lo si può desumere da una semplice considerazione: ciascuno di noi esiste naturalisticamente in presenza di due condizioni, il concepimento e l’assenza di eventi letali durante la gravidanza. Orbene, l’evento letale casisticamente più ricorrente è l’aborto volontario, che si traduce dunque nella soppressione di un individuo. Del resto, è la scienza che ci conferma che un uomo non può svilupparsi da una cosa o da un animale, quindi il concepito è esso stesso individuo .(…)

2 ) Ciò premesso, occorre concludere che l’unica via in concreto per abrogare la 194 in Italia è quella referendaria, se è vero che l’altra via astrattamente possibile, quella esercitabile tramite il potere legislativo , è preclusa da oltre trent’anni di assoluta inattività della classe parlamentare, che ha dimostrato una particolare sensibilità verso gli interessi di comodo degli elettori, dal cui consenso essa dipende, e nessuna sensibilità verso gli interessi vitali dei concepiti , che elettori non sono. Una via, quella referendaria, già praticata con esito negativo nel 1981, in un’epoca ben diversa dall’attuale, dominata dallo strapotere dei partiti, oggi quasi unanimemente osteggiati, sulle coscienze dei singoli, liberate ora da rigidi steccati culturali. Di qui la nostra iniziativa neoreferendaria, che si è tradotta nella costituzione del comitato NO194 (il quale, grazie all’apporto di molti, vanta ad oggi quasi 20.000 iscritti, il 90% degli aderenti a gruppi pro life nazionali, con 75 referenti provinciali) e dell’omonima associazione a sostegno, organizzazioni che ho fondato. Tale iniziativa ha anche ricevuto l’avallo ufficiale della CEI, che è riportato sul sito www.no194.org , attraverso il quale ultimo si esprime la propria adesione. A sostegno della stessa organizziamo eventi come la 9 ore di preghiera per la Vita, che si svolge su base regionale ogni primo sabato dei mesi dispari dalle ore 9 alle 18 all’esterno di ospedali che praticano aborti, indicati in dettaglio sul nostro sito ora citato. Ma il nostro fine è unico ed il nostro operato è strettamente legato alle procedure referendarie. A tal ultimo proposito, vorremmo iniziare la raccolta ufficiale delle firme, trimestrale per legge, nel periodo marzo-maggio 2014, vagliando preventivamente la nostra consistenza in termini di militanza per quel lasso di tempo e quindi chiedendo ad ognuno di confermare o comunicare la propria disponibilità ad aiutarci, indicando il numero di ore in cui essa si potrebbe tradurre. Invito, quindi, tutti ad aderire tramite il sito www.no194.org [oppure scaricando dal sito medesimo il modulo cartaceo, da spedirmi debitamente compilato e sottoscritto in Piazza Orologio 60, 24023 Clusone (Bg)], precisando se tale adesione si possa tradurre in un aiuto nell’espletamento di tale incombente e quantificandolo in numero di ore complessive trimestrali, per essere partecipi di questa grande, dura ma concreta battaglia di civiltà a tutela della Vita dei più deboli .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale del comitato NO194 e dell’omonima associazione