Auguri Papa Francesco!

di Rita Occidente Lupo

Correva un anno fa: il 13 marzo 2013, allorchè la fumata bianca portò al soglio petrino un Pontefice pescato “ai confini del mondo”. col suo augurar buon appetito e buonasera, le scarpe larghe ed il Crocifisso gesuita di ferro, sorridente tra la gente. In un mandato pauperista, a ricordo del Poverello d’Assisi che già nel primo millennio aveva sradicato l’opulenza della gerarchia, con l’umiltà della vita. In saio ed a piedi nudi, non solo per le vie d’Assisi, fino alla nuda terra per la sepoltura, in nome di Madonna Povertà! Ora, anche Papa Francesco, non solo di nome, ma anche di fatto, povero in terra, nel momento in cui sembrava che la Chiesa dovesse per forza di cose procedere con la marcia del tempo: quella della ricchezza mondana anche per i consacrati. Francesco, che continua a restare a Santa Marta, che al mattino celebra l’Eucarestia tra pochi eletti, nel raccoglimento spirituale, potrebbe giustamente esser appellato non solo il Pontefice riformista, ma il papa della Misericordia. Già anticipata da Wojtyla “Spalancate le porte a Cristo”, ancora memoria di un Polacco in odore di santità già su questa terra! Bergoglio, conquistatore di cuori, lungimirante nell’ascolto delle diverse sfaccettature dell’umanità, che muove i passi anche sulla via dell’odio fratricida ancora, laddove interessi politici ne solleticano l’ambizione, mediatore di pace con poche parole. L’esempio, le azioni concrete, sua tabella di marcia: e no,i uomini di questo tempo, ancora assetati di pace, al di là del benessere, con lo sguardo rivolto a San Pietro non possiamo non intravedere in tale Pontefice un dono divino!

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