Made in Italy contraffatto

di Rita Occidente Lupo

Contaminazioni ambientali, rischio di patologie per ogni età. In aggiunta, anche le produzioni di settore, non più privilegianti il made in Italy. Nei giorni scorsi, Greenpeace International, allarmata per  la presenza di sostanze chimiche pericolose, nei vestiti per bambini di otto marchi dell’alta Moda, tra cui Versace, Louis Vuitton e Dolce&Gabbana. Ma anche la stessa produzione autoctona, seriamente compromessa in autenticità. Analizzati indumenti e calzature, il rinvenimento d’analoghe sostanze chimiche pericolose, usate dai marchi di largo consumo nell’Alta moda. Numerosi dubbi sull’autenticità della produzione, alla luce del ritrovamento di una sostanza (nonilfenoli etossilati o NPEs), in capi etichettati ‘Made in Italy’. La più alta concentrazione di questi, rilevata in una delle ballerine Louis Vuitton prodotte in Italia e vendute in Svizzera, mentre la più elevata di PFCs, in una giacca di Versace.  Se quindi, un tempo, stimate le griffe, garanzia d’autenticità e d’incolumità, oggi si corre dietro al taroccato, al contraffatto, solo per cercare di snidare eventuali falsi, che circolano sul mercato, calando il prezzo dell’autenticità. In quanto alle materie usate nei vari settori, all’utilizzo di quelle prime per la realizzazione dei capi, queste senza alcuna etichettatura garante!

 

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