Angri: Osterie Tipiche, cena borbonica
Cosa si mangiava alla corte del Regno delle due Sicilie? E quanto resta invece nella cucina di oggi? Stando agli studi intrapresi dall’associazione Osterie Tipiche, in molte famiglie del Sud persiste la tradizione di portare in tavola alcuni piatti dai sapori antichi come tanti sono quelli che la ricercano in osterie e locali tipici. Cibo e identità, dunque due valori imprescindibili della cultura meridionale che trovano piena esaltazione nella valorizzazione dell’enogastronomia del Sud . Ne sono convinti i gestori associati di Osterie Tipiche.com che hanno intrapreso un progetto sperimentale con l’avvio della prima Cena Borbonica che si svolgerà mercoledì 9 luglio in due osterie associate di Angri in provincia di Salerno, si tratta della Taverna e Mast’Aniello e di Osteria de Goti. “Promuovere la cucina tipica per valorizzare la filiera agroalimentare territoriale e creare economie- commenta il presidente di Osterie Tipiche Agostino Ingenito– Ecco perché il progetto prevede anche il coinvolgimento delle scuole alberghiere, pro loco, Camera di Commercio e soggetti culturali interessati”. La particolare cena che richiama i fasti della reale Casa Borbonica sarà a base di piatti della tradizione con importanti innovazioni. “Far conoscere la propria storia mediante il cibo è un importante strumento che rafforza e identifica – hanno così commentato Chiara Foti e Fiore Marro,rispettivamente coordinatrice giovanile e presidente nazionale dei Comitati delle Due Sicilie, intervenuti durante la conferenza stampa a cui hanno preso parte anche il consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Salvatore Campitiello che ha condiviso l’iniziativa come il presidente della Pro Loco Città di Angri Giuseppe Abate e la professoressa Antonietta Serino, vicaria del dirigente Pino Santangelo dell’Isis Giustino Fortunato di Angri che si è resa disponibile ad attuare un laboratorio con alternanza scuola-lavoro da svolgersi in autunno. Piena sintonia e condivisione del progetto è stata espressa anche dal consigliere della Camera di Commercio di Salerno Demetrio Cuzzola. “Solo la condivisione e la sinergia tra gli operatori della ristorazione tipica e della filiera può consentire di rendere ancora più interessante un segmento economico che malgrado la crisi economica sta tenendo proprio perchè valorizza la qualità e l’identità territoriale – conclude Ingenito – I prossimi obiettivi sono di estendere il progetto anche ad altri territori”.