Eboli: Cariello “Sanità, occorre una svolta!”

Mentre ritengo legittima la lotta della mamme ebolitane, le quali in modo pacifico e costruttivo stanno portando avanti una battaglia per pediatria (su ostetricia mi sembra più difficile, in base ai limiti legislativi votati dalla sinistra), dobbiamo anche pretendere dal Governo Nazionale la fine del commissariamento e lo sblocco delle assunzioni nel settore sanitario. Non dobbiamo farci sfuggire che ad oggi, mentre stiamo lottando con le mamme per avere una risposta su pediatria, oltre all’apertura di due reparti essenziali come oculistica e urologia già previsti nel piano, non vi è stata alcuna risposta sulla vera attuazione del piano sanitario ad Eboli, come il rafforzamento dell’emodinamica e della cardiologia Utic, da ottenere con la riduzione delle attività nel plesso battipagliese, elemento cardine dell’accordo sindacale. Inoltre, i 7 emodinamisti assegnati dal Ministero sono già stati dislocati dal governo Renzi a Vallo: mi auguro che chi di competenza politica blocchi tale ipotesi o trovi l’immediata alternativa. In merito al potenziamento di Neurologia- testa collo-, ad oggi si svolge attività ambulatoriale con un solo medico; inoltre c’è una diffusa sofferenza delle unità operative mediche per la grave carenza di personale, la sola unita di  Nefrologia e Dialisi ha risolto i problemi di logistica e di gestione. Anche il concentramento ad Eboli delle attività di Neurologia, con la sperimentazione del primo reparto ASL Testa/Collo in collaborazione con il reparto di Otorino maxillo facciale e di Geriatria,  sono ad oggi solo fumose promesse. Ricordiamo che l’attivazione della Spoke Neurologica permetterebbe il trattamento a pazienti acuti, vista la difficoltà e la mancanza di posti letto dedicati in Regione Campania. Il nostro ospedale è attualmente riferimento regionale per il trattamento della sclerosi multipla e per le demenze senili. Attualmente vi sono tre progetti regionali già finanziati e con versamenti già avvenuti del 50% del finanziamento stesso: Progetto per la fecondazione assistita in Ginecologia (sarebbe la prima struttura pubblica ad offrire questo servizio alle coppie sterili); Progetto per la Prevenzione dei Tumori del Cavo Orale; Progetto per lo studio di Risonanza Magnetica in ortostasi (unica struttura pubblica campana insieme alla Federico II). Lo sblocco di questi progetti libererebbe centinaia di migliaia di euro da investire in tecnologia ed in convenzioni con l’Università Federico II di Napoli, per permettere la frequenza ad Eboli di docenti universitari al nostro corso di Laurea in Tecniche di Radiologia nel servizio di risonanza magnetica, per l’esecuzione e refertazione degli esami eseguiti. La medicina è ridotta a tre medici, comprensivo del primario, con gravissimi problemi per la gestione ordinaria e delle guardie mediche; la endocrinologia svolge attività ambulatoriale con tre medici;  malattie infettive ha perso il responsabile con l’andata in pensione del responsabile, Fiore. Tutto questo si riverbera sulle guardie interdivisionali, che assorbono gran parte dell’orario di servizio, riducendo al minimo le attività elettive specialistiche. Un solo Ospedale in Campania è pronto per affrontare le gravi infezioni provocate dalla Klebsiella e l’Ebola: l’Ospedale di Eboli, ancora un’eccellenza. Nell’Ospedale di Eboli c’é una Struttura di Biologia Molecolare capace di eseguire tecniche in ambiente sicuro ed a pressione negativa, perché è operativo, unico in Italia meridionale, il PCL3 (Phisical Conteinement Level 3): basta solo comprare i reagenti e rafforzare il personale medico e tecnico. Oramai da tre mesi l’unità operativa di Endoscopia e Fisiopatologia  respiratoria è stata bloccata sui ricoveri per i pazienti in insufficienza respiratoria cronica che devono essere avviati  alla ventilazione meccanica. Altrettanto grave la gestione dei pazienti sottoposti a procedure invasive di endoscopia toracica: l’equipe medica ed infermieristica è stata dimezzata per mancato riconoscimento dello straordinario ed il massimo assorbimento nelle guardie interdivisionali, con grossi problemi nella gestione degli esami a complessità elevata. La battaglia di questi giorni per l’ospedale di Eboli deve concentrarsi sulla realizzazione di quanto previsto, a partire dalle unità operative che possono essere un punto di riferimento per la capacita di tenuta del nostro plesso ospedaliero. Le azioni campanilistiche e demagogiche vanno condannate, ma il cambiamento e la riorganizzazione devono procedere coerentemente con quanto previsto, evitando di propagandare reparti e poi lasciarli in balia di una lenta agonia. Ora, mentre cerchiamo di ottenere ciò che per anni la politica tutta (tranne qualche eccezione) ha taciuto grazie alla battaglia delle mamme, invito tutte le forze politiche a lottare per il potenziamento del nostro plesso, mettendo da parte sia la difesa della Direzione Generale dell’estrema destra solo per logiche partitiche, sia essersi svegliati dopo 9 anni di silenzio assoluto con dichiarazioni populistiche e da campagna elettorale del PD (vero responsabile dello sfascio sanitario in Campania), individuando così un percorso univoco. Il plesso di Eboli è l’unico in grado di garantire l’emergenza/urgenza che l’Università di Salerno – San Leonardo non potrà gestire, in quanto ha assunto una vocazione universitaria volta alla formazione ed alla didattica. La strada maestra dovrà essere quella di stipulare convenzioni con Salerno, per gestire in collaborazione le varie urgenze/emergenze: cardiologia interventistica; nefrologica; neurologica; oculistica, urologica, interventistica respiratoria etc. Il nostro ospedale è già attrezzato e pronto per partire: mancano solo la volontà e le risorse da dedicare.