Padula: Decreto Franceschini, visite alla Certosa
Ogni prima domenica del mese i musei e le aree archeologiche statali saranno visitabili gratuitamente. E’ la prima applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio, che stabilisce che ogni prima domenica del mese non si pagherà il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali dello Stato. Anche alla Certosa di San Lorenzo, a Padula, domenica 7 settembre 2014 si entrerà gratis. Il Monumento gestito dalla Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, diretta da Gennaro Miccio, resterà aperto al pubblico osservando il seguente orario: 9.00/19.30 (ultimo ingresso alle ore 19.00). Continua anche la raccolta fondi, iniziata nel giugno scorso durante il Premio Best Practices per l’Innovazione di Salerno, per restaurare i libri della Certosa. CROWDFUNDING questo utilissimo strumento, grazie alla piattaforma “Derev”consentirà la raccolta di capitali al fine di restaurare cinque volumi storici della Certosa di Padula ed il recupero in tecnologia digitale di un volume della Biblioteca Michelangiolesca della Basilica di San Lorenzo a Firenze. Un progetto di simbiosi importante di cui Confindustria Salerno, con il presidente Mauro Maccauro, si è fatta promotrice, incontrando subito il favore della Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino.
IL PROGETTO
Linventario del sopravvissuto Fondo storico della Biblioteca della Certosa di Padula annovera circa 2040 unità (inclusi i testi incompleti, le raccolte dei fogli sciolti e i periodici). Dal 1982 detto patrimonio è stato definitivamente preso in carico come Bene culturale dalla Soprintendenza ai BAP di SA e AV e inserito, con la stima dettagliata, nel Registro dei Beni detti immobili del Ministero. Quasi tutto il Fondo necessita di un intervento generale finalizzato alla conservazione e alla consultazione. Per quanto riguarda la conservazione, si precisa che dopo i lavori di disinfestazione- eseguiti alcuni anni fa – solo una piccolissima parte di essi (gli incunaboli e circa metà cinquecentine, attualmente conservati in ambienti separati), ha beneficiato di intervento di restauro. La sistemazione completa del fondo librario richiederebbe un impegno di spesa notevole.
I libri esistenti costituiscono un esemplare unico dellantica Biblioteca certosina: alcuni furono salvati probabilmente dagli stessi Monaci durante la prima soppressione, altri furono acquisiti nel corso del XIX secolo dai Religiosi durante la loro seconda permanenza (vedi Descrizione e storia della Certosa).
E i libri dove sono? E questa una delle domande più frequenti che i visitatori pongono agli addetti ai lavori al termine di una visita alla Certosa di Padula, soprattutto se hanno avuto modo di visitare anche limponente Biblioteca al piano superiore che seppure priva di libri, fa bella mostra di sé con i 26 scaffali settecenteschi in noce ed i cartigli in alto che ancora elencano il sapere dei Monaci, quali, ad esempio: Scriptores Chartusiani, Retorici, Santi patres, Sacra scriptura, Historici profani, Medici, Libri proibiti, ecc. Il progetto di restauro e di successiva esposizione di alcuni dei libri sopravvissuti, che si presenta in questa sede, si pone lobiettivo di dare una risposta concreta all interrogativo e di creare in Certosa una sezione permanente dedicata al progressivo recupero del materiale bibliografico, cartaceo e documentario superstite. Tra tutti i volumi conservati, sono stati individuati quei libri che trattano argomenti riguardanti la vita e la Regola dellOrdine presente a Padula. In varia misura sono tutti pregevoli: si tratta di una cinquecentina, di tre libri del 1600 ed uno del 1700, tutti stampati in Francia. Testimoniano lelevato livello culturale, gli scambi con le altre Certose europee, principalmente con la Casa Madre a Grenoble, ed il forte potere economico di cui lOrdine padulese godeva in quegli anni.