Narrativa: il culto di San Michele,ultima pubblicazione di Antonio Adinolfi

Rita Occidente Lupo
La figura dell’arcangelo Michele, attraverso la cultura umanistico-religiosa di Antonio Adinolfi, docente di lettere classiche presso il Liceo De Sanctis di Salerno. Non è il primo testo col quale Adinolfi si cimenta in materia di fede. La sua conoscenza storica spazia nell’ambito provinciale e punteggia il culto, tra folklore e tradizione. “Il riferimento a San Michele, nella Salerno Medioevale e Moderna”, edizioni Gutenberg, con un breve sommario in inglese, accenta l’attenzione sulla figura del protettore da ogni insidia, debellatore degl’influssi funesti di Lucifero. Nei casi più disperati, laddove la tentatzione rischia di prendere il sopravvento sulla vita dello spirito, viene appellato l’Arcangelo che, con la sua spada, non cessa di ferire il principe delle tenebre. A Salerno, dalla ricerca di Adinolfi, emerge una spiccata devozione dunque a Michele, che sia nelle pitture, che nell’architettura, è presente nella sua regalità. Già dal primo millennio, i Salernitani si rivolsero a tale Arcangelo, tributandogli particolare devozione non solo in occasione della sua festività settembrina. Ma anche in zone limitrofe, rituali liturgici e devozione s’intrecciano con pie pratiche devozionalistiche. Perfino in età longobarda l’effigie di San Michele venne coniata sulle monete. Numerosi gl’interrogativi che solleva la preziosa pubblicazione. In merito alla corazza ed alla spada, che connotano l’arcangelo, l’autore ricorda gl’ interrogativi di Dante a riguardo: se, per un puro spirito, fosse stato necessario essere così fisicamente armato. Recentemnete, il crescendo devozionalistico nei confronti di San Michele, probabilmente ascrivibile al fatto che la nostra era, sempre così invasa da persuasori dell’occulto, mistificatori di pseudo verità, Merlino senza provette, ricorre ancora a paratiche medievali,  che possono inficiare seriamente l’equilibrio degli spiriti più sensibili. In rincaro anche i casi di possessiione diabolica, così familiari agli esorcisti. San Michele, il Santo della nostra contemporaneità!