Cilento: M5S vigila su operazioni Gruppo Azione Locale

L’Unione Europea finanzia lo sviluppo delle aree rurali attraverso i PSR, Piani di Sviluppo Rurale. A veicolare buona parte di questi finanziamenti è il Gruppo di Azione Locale (GAL) che è costituito nella “Cilento Rigeneratio Srl”. Il GAL è formato al 50% da enti pubblici (Comuni e Unione di Comuni), per il restante da privati. La composizione della componente privata è però fortemente squilibrata dalla golden share della Fondazione Gian Battista Vico, l’istituto culturale finanziato dalla Regione Campania presieduto dal prof. Vincenzo Pepe il quale controlla, considerata la partecipazione anche di Fare Ambiente l’associazione ambientalista‐nuclearista presieduta sempre dallo stesso Pepe, oltre la metà delle quote private. Nell’area del Cilento, tanti sono stati i fruitori di questi fondi, soprattutto per la realizzazione di strutture ricettive e di ristorazione. Tra tutte si ricorda ad esempio CASE VACANZA TIZIANA di proprietà della moglie del sindaco ALFIERI, la Country House VILLA ROSSELLA di proprietà della moglie dell’ing. SICA responsabile dell’ufficio tecnico di Agropoli, il ristorante ZIO TATA’, di proprietà della TURRIS CLARA Immobiliare Srl già sotto inchiesta giudiziaria e amministrata della moglie del noto geom. MAGNA. Tolte le partecipazioni degli istituti finanziari (BCC), a conti fatti ai rimanenti operatori socioeconomici (individui, aziende agricole, strutture ricettive, etc.) iniziali ispiratori di questa iniziativa europea, non rimane che una quota estremamente minoritaria (meno del 10%). Ne deriva che viene così snaturata tutta la ratio della iniziativa comunitaria e che tanto per cambiare le funzioni di Presidente, Vicepresidente e Coordinatore Generale vengano svolte da tre politici (rispettivamente l’attuale Sindaco di Magliano Vetere, l’ex vicesindaco di Agropoli e l’attuale vicesindaco di Torchiara). Da questa impostazione si evidenzia l’ennesima riprova della gestione non appropriata di ogni iniziativa che si va a proporre: nessun reale contributo per la crescita del territorio, iniziative a esclusivo appannaggio di operatori economici “amici” e finanziamenti che vanno a finire ai soliti noti. E’ andata così ad esempio per la passata iniziativa di promozione gastronomica “Il Bianco del Cilento”, finanziata appunto attraverso il GAL. L’evento ha previsto un interessate “Laboratorio di degustazione sensoriale” curato da una nota azienda locale la cui responsabile della comunicazione eventi, moglie di uno dei soci, è anche collaboratrice proprio della Fondazione Gianbattista Vico e della Associazione Fare Ambiente. Nel merito si è scelta paradossalmente una azienda che, non avendo la certificazione DOP e addirittura importando e confezionando produzioni fuori territorio, sfavorisce e svaluta la produzione locale. Proprio quella produzione locale che il GAL dovrebbe invece difendere! Continueremo a seguire con molta attenzione queste delicate vicende che se condotte in maniera chiara e sana potrebbero valorizzare i nostri territori.